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sabato 13 settembre 2014

Sciopero? Si, ma per cosa?

http://m.controlacrisi.org/notizia/Lavoro/2014/9/12/42278-sciopero-generale-meno-proclami-e-piu-fatti-come-i-facchini/

   Qualsiasi sciopero dovrebbe essere indetto col fine di ottenere un risultato, preventivamente concordato con gli interessati, ovvero i lavoratori. Finché tale obbiettivo non è raggiunto, lo sciopero non dovrebbe essere interrotto, a meno che non siano gli stessi interessati a ritenere di aver comunque ottenuto un risultato intermedio accettabile.

   Oggi tutto questo è pura fantascienza: gli scioperi (sempre che qualcuno si decida a indirli) sono di proprietà delle segreterie sindacali, il resto è fuffa. E soprattutto vengono poi strumentalizzati per ottenere più potere per le organizzazioni sindacali, quindi - ancora - le loro segreterie, unico organo decisionale, alla faccia della democrazia.

   E' questo che va cambiato, radicalmente: è indispensabile una piattaforma unitaria costruita dal basso, sostenuta da tutte le organizzazioni indipendenti, contro le scelte anti-operaie di Renzi e del Pd (Pdl) e contro chi non trova il coraggio di opporvisi coi fatti o - peggio - non vuole.

2 commenti:

  1. Non scipero ma protesta. Protesta per questo siatema nefasto che prosciuga dipendenti ed Aziende, prosciuga il sociale prosciuga la Sanità pubblica prosciuga la scuola. Ci prosciuga con nuovi e sempre piu svariati bluff. Ma quale sciopero lo sciopero è un altra cosa. Qui non dobbiamo combattere per un contratto qui dobbamo iniziare a combattere per la nostra vita, la nostra dignità, i nostri figli. Vedevi se in una partita di calcio squakificavano il beniamino cone quei 39,50.000 spettatori come proteatavano.... popolo di codardi e ottusi....

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  2. Giusto. Nelle condizioni in cui siamo ridotti oggi l'unica cosa che ha un senso e' un atto di rivendicazione generale per rilanciare un movimento di opposizione complessivo, non sciopericchi isolati quanto inutili.

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