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lunedì 7 luglio 2014

In evidenza il commento di Daniele Rossi

Mi sento di spezzare una lancia nei confronti di chi come Michela, ed adesso Fabio, si trovano nel difficile ruolo di impiegato e sindacalista. Fare sindacato, e farlo bene, implica ovunque esporsi. E per un impiegato, è oggettivamente più dura. La Fiom deve tutelare ogni lavoratore, quale che sia il suo compito, la sua fede politica e le sue convinzioni personali. Se fa un buon lavoro, le persone sono felici di contribuire e tesserarsi, altrimenti si allontanano dal sindacato, indebolendolo. Scherzando ho detto spesso a Fabio le stesse cose che scrivete da anonimi, ma appunto scherzando, perché conosco la persona e la stimo rispettandone l'autonomia intellettuale pur non condividendo molte sue posizioni. Lui, gli altri impiegati, come me e tutti gli altri entrati ex novo dentro questa RSU, dovranno dimostrare di essere diversi e sopratutto utili ai lavoratori, rispetto alla passata gestione RSU. Questo significa che potremo anche sbagliare, ma almeno per quanto mi riguarda, cercheremo di coinvolgere tutti nei processi decisionali, e di rendere più chiare e trasparenti le posizioni di ognuno di noi all'interno dell'rsu, in modo tale da rendere più facile per tutti valutare l'operato dei propri delegati. Il discorso di base è sempre lo stesso. Noi siamo a rappresentare gli interessi di chi non ha altre leve nei confronti dell'azienda, e la prima sconfitta la subiamo dividendoci nella sterile diatriba tra chi è operaio e chi è impiegato. Pur dovendo vigilare sempre su quale parte del personale paghi di più o di meno le modifiche al lavoro imposte dall'azienda, già perdiamo se non siamo uniti. Sta a noi riuscire ad unire e far dialogare le varie sensibilità interne, rendendole un'unica forza nei confronti della trattativa con l'azienda. Auguro a tutti, RSU nuovi e vecchi, ed a tutto il personale, che la nostra delegazione possa essere rappresentativa di un insieme, e non un mero consenso politico in cui ogni delegato pensi a curare gli interessi della propria corrente.

In risposta a Fabio Fontanelli su:
http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2014/07/volantino-per-assemblee-su-piattaforma.html#comment-form

12 commenti:

  1. No, io, pur capendo le fragilita' che ogniuno di noi puo' avere quando si trova sotto pressione, non lo giustificò. Non possiamo fare riflessioni di psicologia, dobbiamo piuttosto guardare la nostra storia, e allora vediamo che per risolvere i problemi di tutti si sono battuti e c hanno messo sempre la faccia gli operai, anche quando scioperare significava essere licenziati, altro che anonimato. Gli impiegati non possono essere compatiti perche' ogni volta che c era da indebolire le nostre lotte l hanno fatto, come possiamo scordare la marcia dei 40000 della Fiat? Pronti a mettere da parte la dignita' in cambio di qualche trattamento di miglior favore da parte del padrone fino a quando li servono, poi pedata nel culo anche a loro. Allora qui nessuno e' per la divisione tra operai e impiegati ma e' chiaro che la parte giusta e' storicamente la nostra e sono loro che devono unirsi a noi se hanno finalmente preso coscienza che la forza sta in chi produce, altrimenti saranno sempre usati dal padrone contro di noi per vedersi garantita l'appartenenza alla classe mediocre piu' che media.

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    1. Concordo e aggiungo che hanno fatto fuori la sindacalista coll'aiuto degli impiegati per indebolire le nostre lotte. Non la volevano più né il sindacato e né l'azienda perché non accettava la linea di accettazione passiva che il sindacato ha concordato coll'azienda.

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    2. Cosa intendi quando affermi che "hanno fatto fuori la sindacalista coll'aiuto degli impiegati"?
      Per favore argomenta la tua affermazione.

      Da parte nostra possiamo dire quanto segue.
      Pensiamo ci siano varie tipologie di lavoratori impiegati e partiamo dal presupposto che tutti siano bravi ragazzi.
      Sindacalmente parlando, ci sono quelli che comprendono l'importanza del sindacato e ci sono quelli a cui il sindacato non piace perché pensano che tuteli i vagabondi e sia “contro” l'azienda che invece è sempre buona. Ci sono quelli col senso di giustizia e ci sono quelli a cui della giustizia gliene importa poco, l'importante è la carriera. Ci sono quelli che s’informano e fanno scelte consapevoli e ci sono quelli che timbrano, stanno alla scrivania a testa bassa, ri-timbrano per uscire e non vogliono saperne niente di niente, a prescindere da tutto.
      Ciò che li rende fondamentalmente diversi dagli operai è una maggior possibilità o speranza di fare carriera e un lavoro che generalmente li soddisfa di più. Questo fa si che siano mediamente meno “affezionati” al sindacato, si sentano più coinvolti e partecipi dell'attività aziendale e sicuramente siano più moderati nei confronti dell'azienda rispetto ai colleghi operai.

      In un contesto del genere è facile far apparire un delegato attivo, che fa addirittura le cause per il riconoscimento dei diritti, come un “rompicoglioni” che vuole solo contrastare l’azienda. E se il delegato non è “allineato” col resto della RSU, oltre a dar noia all’azienda, può dar noia anche allo stesso sindacato.
      E' sufficiente far passare tra i lavoratori messaggi del tipo "vuol distruggere l'azienda" o "vuol spaccare il sindacato" per convincerne diversi che quel sindacalista non è “adatto”.

      Siamo venuti a conoscenza, perché riferitoci da diversi lavoratori, del fatto che nei confronti della delegata uscente ci sia stata una campagna diffamatoria di questo genere, in modo particolare negli uffici. Che tale campagna diffamatoria sia stata determinante ai fini del risultato elettorale non siamo in grado di dirlo. Certo è che durante queste elezioni per il rinnovo della RSU sia l’azienda che il sindacato, accomunati dalla stessa insofferenza nei confronti della delegata in questione, hanno entrambi auspicato e spinto per una formazione “più morbida” di delegati impiegati che quindi non comprendesse rompicoglioni. Questo è quanto possiamo dirvi per ora.

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  2. Si, però io nel commento avevo scritto consesso nell'ultimo periodo, non consenso. :-)

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  3. Non sono d'accordo con il delegato Rossi, la precedente RSU, o meglio la maggioranza della precedente RSU, a sentire lui non era utile ai lavoratori, lasciando intendere che anzi è stata dannosa, ma per favore non diciamo cavolate come sempre. Poi la Ruffa non è passata, perché non è stata votata, non c'è stato nessun complotto, perché altrimenti dovremmo pensarlo anche per Giorgi, Sandonnini, Fantolini e Bottoni. Stiamo attenti a fare certe affermazioni

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    1. Perché parli di complotto? E chi l’avrebbe organizzato questo complotto?
      Riteniamo invece ci sia stata una precisa strategia e scelta “politica” da parte del sindacato per queste elezioni che ha rotto completamente con le scelte degli anni passati.
      Per far capire bene occorre fare una premessa.
      Il numero massimo di impiegati da eleggere sul totale dei componenti la RSU deve rispecchiare la percentuale di impiegati presenti in azienda.
      Fino al precedente rinnovo RSU, la tendenza è stata quella di non essere affatto “dispiaciuti” se non c’erano abbastanza candidature tra gli impiegati perché i posti vacanti potevano essere successivamente assegnati agli operai. La cosa ha sempre funzionato così. La partecipazione degli impiegati è sempre stata favorita ma la propensione durante i rinnovi è sempre stata per una maggior presenza di delegati operai, giustamente e legittimamente vista anche la loro maggior partecipazione all’attività sindacale.
      Per intenderci, se non c’erano abbastanza candidature di impiegati da ricoprire il numero massimo di delegati ammessi, non si andava a pregare nessuno perché si candidasse anzi tanto meglio perché il posto l’avrebbe ricoperto un operaio in più.
      La novità rispetto al passato, per questo rinnovo, è stata quella di “andare a cercare” più candidati possibili tra gli impiegati, anche oltre il numero massimo di eleggibili. E’ chiaro quindi che qualcuno doveva necessariamente rimanere fuori (5 candidati per 4 posti disponibili). Naturalmente facciamo queste affermazioni con cognizione di causa.
      La precisa strategia di abbondare di candidati sul collegio degli impiegati è stata la stessa strategia che ha fatto uscire la Ruffa tra gli impiegati e probabilmente Fantolini e Bottoni tra gli operai. Sia chiaro, i nomi sono questi ma potevano essere altri. Comunque pur di tentare di far uscire un delegato scomodo dalla RSU, è stato deciso di sacrificare ben due delegati tra gli operai. Probabilmente si sperava fossero due di quelli scomodi e non proprio Fantolini e Bottini.
      Nessun complotto. Solo calcoli e strategie.

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    2. Se ti firmi, anonimo, e mi spieghi in cosa sei d'accordo e cosa no, forse ne nasce una discussione costruttiva. Io se avessi pensato di esser rappresentato adeguatamente dalla passata RSU, non mi sarei candidato. Ergo, logicamente molti passaggi e decisioni prese non non mi sono nè piaciute, nè le ho considerate utili. Da quando sono stato assunto io, ho solo visto accordi peggiorativi senza la minima volontà di lotta. Lotta che si palesava solo quando a livello nazionale la categoria chiedeva lo sciopero. Mai a livello locale. Reparti abbandonati a stessi, "di crumiri", come piace ad alcuni sostenere come scusa per non farvi attività sindacale, e tattiche a voler bene diffamatorie nei confronti di chi contestava questo modus operandi. Quindi si, per le nostre turnazione attuali, per la gestione dei problemi interni, per la coesione mostrata da operai e impiegati, la passata RSU poteva fare molto meglio. P. S. Non proseguo nella conversazione se non ti firmi. Non capisco il senso di scriver qualcosa iniziando con "io" e poi non firmarsi.

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    3. Riguardo la strategia, a mio avviso l'area del documento uno ha sbagliato totalmente. Io avrei fatto passare le primarie, o addirittura lottato per non farle, pur di far passare più delegati avversi possibili, in modo tale da avere una dispersione di voti sul voto finale che non avrebbe fatto passare nessuno di di loro. Esempio pratico. Rossi, Cini, Garzella e Ruffa hanno preso circa 150 voti. Se invece che in 4 alla contesa, azzoppati dalle primarie, fossimo arrivati in 6, o 7, probabilmente non sarebbe passato nessuno di noi a vantaggio dei delegati uscenti. Perché invece che una media di 35 e passa voti, avremmo preso pro capite una media di 20 e passa voti. Semplice strategia politica. Riguardo l'esclusione di Michela, onestà intellettuale vuole che si riconosca che in effetti un gran colpo di genio, sacrificare due posti di delegati operai, nel tentativo di "farla fuori" supportandole competizione interna al collegio impiegati, mi sembra alquanto autolesionista.

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    4. Mi sembra che fai un bel po' di confusione. Mi risulta che sia stato proposto a piu' riprese di fare un unico collegio ma Michela si e'sempre opposta. Inoltre ti faccio notare che se i delegati impiegati fossero stati solo 3 o 2 e' ancora piu' sicuro che Michela sarebbe rimasta fuori perche' e' arrivata quinta. A meno che tu nonvoglia dire che siccome Michela deve passare se cisono solo 3 posti disponibili si presentano solo 3 candidati. Ma questo scusami ma non ha niente di democratico.

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    5. in risposta al Foglio: non Fantolini e Bottoni ma Fantolini e Pagni.

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    6. rispondo all'Anonimo12 luglio 2014 11:26
      scusa ma ci sei o ci fai? Cosa significa che se i delegati impiegati fossero stati 3 o 2 michela non passava perché è arrivata quinta? Chi ti racconta queste cazzate? I POSTI DISPONIBILI PER GLI IMPIEGATI ERANO 4 QUINDI SE I CANDIDATI FOSSERO STATI 3 O 2, QUESTI 3 O 2 SAREBBERO PASSATI DI DIRITTO. Ora l’hai capita?
      Eppoi di al tuo amico che il collegio unico è un imbroglio. Operai e impiegati siamo diversi e i mescoloni non vanno bene e se quell’altra s’è rifiutata di farglielo fare ha fatto strabene. Tra l’altro sta girando voce che si son fatti aiutare pure dai quadri che hanno votato con gli impiegati. Gli uomini dell’azienda gli hanno dato una mano. E’ uno schifo e volevano fare un mescolone ancora più grosso col megacollegiounico. Menomale qualcuno gliel’ha impedito perché gli operai non hanno nulla in comune col direttore della sicurezza, lui è la controparte.

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