Pagine

lunedì 2 giugno 2014

Quello che è mancato alla RSU uscente...

Giunti ormai in prossimità del rinnovo RSU, noi del Foglio Bianco, spesso molto critici sull'operato dell'RSU uscente, continuiamo senza dubbio ad esserlo e il perché è presto detto...

Siamo critici, non per punto preso né per questioni personali ma essenzialmente perché NON CONDIVIDIAMO il "metodo di lavoro" scelto da questa RSU.

Un metodo di lavoro che non prevede più la partecipazione e il coinvolgimento  dei lavoratori sulle questioni che li riguardano, un metodo che la RSU uscente ha fatto suo nel corso degli anni anche sulla base di convenienze "politiche" derivate dal nuovo contesto nazionale, rinunciando a costruire un rapporto onesto e diretto con i lavoratori, rinunciando volutamente a lavorare per costruire una "coscienza" tra i lavoratori, ovvero quel senso di appartenenza alla parte più debole rispetto alla contro-parte, l'azienda.

Al contrario, la RSU uscente è andata avanti fino a questo momento operando spesso nell'ombra e riferendo poi a cose già fatte, auto-titolandosi come nei casi scorsi che hanno visto la cosiddetta "delegazione trattante" conferire con l'azienda senza aver ottenuto prima un mandato, spesso decidendo se e quali discussioni portare avanti "dimenticando" che per loro natura, che gli piaccia o no, sempre rispondono  ai lavoratori.

Molte le questioni prima intraprese o solo accennate e poi lasciate in sospeso. Ripercorriamo insieme questi 3 anni di mandato:

- Aprile 2012 - rinnovo accordo del 2010: piattaforma presentata all’ultimo minuto (maggio 2012) senza il reale coinvolgimento dei lavoratori e premio risultato nuovamente vincolato agli orari di lavoro. La motivazione del ritardo è stata che qualcuno aveva “complottato” alle spalle della RSU e aveva impedito alla RSU di lavorare…. minaccia di DIMISSIONI!

- Novembre 2012: questionario di "gradimento della RSU" solo tra gli iscritti FIOM, con domanda esplicita: “ritieni che la RSU debba continuare a svolgere il mandato ricevuto?” i cui risultati non sono mai stati resi pubblici e quando un delegato ha chiesto di prendere visione degli originali, gli è stato negato!

- Gennaio 2013: "Carta rivendicativa FIOM": unica possibilità di rivendicare qualcosa e di non essere quindi obbligati all’agenda aziendale. Dopo aver preso un mandato forte dai lavoratori tramite il referendum e dopo aver detto in assemblea: “se non ci danno queste cose si va sui cancelli”, è stata fatta scomparire nel nulla.

- Febbraio 2013: richiesta di Mr. Braun di modifica degli orari di lavoro. Nonostante con la Carta Rivendicativa si esprimesse la volontà di "attuare riduzioni dell'orario di lavoro" per allargare i livelli occupazionali, la RSU uscente non è stata in grado di dare una risposta chiara e inequivocabile all’azienda respingendo al mittente una richiesta di flessibilità di orari che inevitabilmente porta nel tempo a ridurre i livelli occupazionali. Conosciamo bene il resto della storia e come sia stata trascinata nel tempo la questione degli orari vincolandola volutamente al premio risultato: “non siamo disponibili ORA a fare una proposta di peggioramento degli orari di lavoro ma in prossimità della scadenza dell’accordo del 2010 si!”.  

- Maggio 2013: tentativo di costruire un Comitato degli iscritti a immagine, somiglianza e garanzia della RSU, tentativo di "ingabbiare" la RSU con una nuova organizzazione costruita su basi assolutamente anti-democratiche (ciascun RSU sceglie 2 lavoratori da portare nel comitato). Il tentativo è stato sventato dai lavoratori de Il Foglio Bianco, presentando semplicemente una “lista di candidati” e una richiesta di REGOLARI ELEZIONI.

- Da novembre 2013 in poi: "questioni esuberi" e "gestione della solidarietà" che hanno visto un'allarmante assenza d'azione sindacale nelle attese e nelle mancate verifiche e la totale subalternità della nostra RSU rispetto alle esigenze aziendali.

- Dicembre 2013: chiesto mandato in assemblea per costruire la piattaforma sul premio, annunciata costruzione della piattaforma.... decisione di accantonare la presentazione della piattaforma presa dalla sola RSU. Ai lavoratori è stato dato semplicemente l’annuncio.

- Per tutti i 3 anni di mandato: demolizione di qualsiasi attività in ambito SICUREZZA. Tutti gli strumenti di comunicazione e di coinvolgimento dei lavoratori, tipo “sicurezza in pillole” e assemblea annuale sulla sicurezza per raccogliere anche le segnalazioni dei lavoratori, sono stati spazzati via per lasciare CARTA BIANCA all’azienda. Una bacheca RLS a S. Piero vuota e nera è l’emblema dell’attività svolta dalla squadra uscente di 6 RLS che non hanno mai dato conto ai lavoratori dell’attività svolta e dell’impiego delle 70 ore annue a testa. Mai nessun incontro tra i 6 RLS per confrontarsi, per valutare lo stato della sicurezza in azienda e per concordare azioni. E quando un delegato ha provato a coinvolgere gli altri su questioni serie, nonostante fiumi di e-mail di sollecito, non ha mai ricevuto risposte e supporto da parte degli altri anzi solo ostacoli e la completa delegittimazione di fronte all’azienda. Il risultato di ciò è stato il completo immobilismo dei 6 e il terrore diffuso tra i lavoratori: “attento a come ti muovi perché potresti essere punito dall’azienda, se segnali qualcosa ti cambiano di reparto”.

Tutti gli argomenti riportati sopra dimostrano e denunciano, a nostro avviso, un negativo e pericoloso cambio di passo messo in atto quotidianamente dalla RSU uscente. Un cambio di passo che nel tempo si è fatto normalità fino a diventare prassi. Un cambio di passo che non ci piace e che secondo noi non porterà  niente di buono per i lavoratori.

Per questo confermiamo la nostra critica e la nostra condanna sull'operato della RSU uscente.

Noi vogliamo cambiare metodo, vogliamo una RSU che ritorni ad ascoltare i lavoratori, che ritorni a costruire percorsi sindacali prima discussi e poi condivisi con i lavoratori, che ritorni a proporre e ad agire in autonomia senza aver bisogno di qualcuno che detti l'agenda in modo autoritario.

Per noi i lavoratori e le lavoratrici sono una risorsa e non un problema da gestire!

7 commenti:

  1. Lo so scrivere in anonimato e da vigliacchi ma vorrei esprimere liberamente il mio penaiwro aenza essere tacciato di posizione da una o altra parte. Quindi Io e credo molti altri ci siamo rotti vedere queste guerre interne che poi vanno contro i nostri interessi, e ci siamo rotti anche del comportamento di questo sindacato che fino a che tutto andava bene non aveva problemi. Il problema è ora che la situazione è grave e non hanno la forza di attuare qualsiasi forma di contrasto contro la direzione. Anche la cosa più stupida non viene mai affrontata come deve essere, tipo la programmazione della solidarietà in XL2( i turni vengono messi addirittura il lunedì con gli operai che si devono telefonare per saperne come rientrare) o.la.mancanza dei movimentatori nel quarto turno nel fine settimana. SVEGLIATEVI E LAVORATE PEE NOI E NON PER I PERMESSI SINDACALI

    RispondiElimina
  2. Si ma il collega ha ragione. Non è il modo professionalmente ed umanamente parlando di gestire il personale. Siamo persone non bestie col simbolo € scritto sui camici. Fate qualcosa. Nei we diventa ingestibile.

    RispondiElimina
  3. Ragazzi, evitiamo commenti pesanti...alcune espressioni non possono essere pubblicate.

    (Ci riferiamo ad un commento che non sarà pubblicato)

    RispondiElimina
  4. ...è mancato il riuscire a capire che NON c'è alcun contrasto tra una legge che definisca chiaramente chi rappresenta i lavoratori e l'idea di coinvolgere i lavoratori nella valutazione dei processi interni all'azienda.
    Nell'un caso si tratta di individuare le regole con cui il singolo lavoratore possa indicare chi è delegato a trattare per lui le questioni contrattuali; nel secondo invece, si tratta di promuovere il contributo dei lavoratori, come dei manager, al miglioramento dei processi produttivi.
    L'una cosa non esclude l'altra, anzi, possono essere complementari...

    RispondiElimina
  5. Durante questo mandato RSU sono accadute queste gravi cose. C'e' chi sostiene che ci sono sempre state. Parli di questi 3 anni, ma negli anni precedenti dov'eri?

    RispondiElimina
  6. La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile.

    RispondiElimina
  7. Invece di fare polemiche sulle iscrizioni attuali SAREBBE PIù corretto RIPENSARE ALLE 80-100 TESSERE annullate 3/4 anni fa.

    RispondiElimina