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giovedì 14 novembre 2013

Condividiamo il documento pubblicato dai delegati FIOM Piaggio "Le alternative per i lavoratori alla Piaggio "

sabato 9 novembre 2013

Le alternative per i lavoratori alla Piaggio

Lavoratori, 
alla Piaggio c’è un Contratto scaduto da due anni e una vertenza in corso per il suo rinnovo, sulla base di una Piattaforma approvata da oltre 1100 lavoratori. Ma, dal rientro dalle ferie, in tanti fanno a gara a parlar d’altro e a spostare l’attenzione su altre cose: l’andamento delle vendite Piaggio, i problemi occupazionali e i contratti di solidarietà, la situazione dell’Aprilia e della Guzzi, le comunicazioni di Colaninno, ecc. Tutte cose non certo nuove, tant’è vero che la Piattaforma rivendica, per tutte le questioni che riguardano Pontedera, precise soluzioni, a partire dagli interessi dei lavoratori e non da quelli dell’Azienda. Ma non è di queste rivendicazione che si sta discutendo. Al contrario, come avevamo previsto, sono all’opera quelle forze, sindacali e aziendali, che vogliono mettere fine all’esperienza dell’ultimo anno e mezzo, che ha visto la bocciatura della Piattaforma “unitaria” e la richiesta di un confronto vero con la Piaggio, con la marginalizzazione dei delegati e delle Organizzazioni Sindacali che si sono qualificati in questi anni solo per la loro disponibilità alle esigenze aziendali.
 L’alternativa è perciò tra due metodi sindacali
Il primo è quello degli anni passati: l’Azienda decide le questioni all’ordine del giorno e la loro soluzione, i sindacati dimostrano immediata disponibilità, di norma i lavoratori perdono subito diritti e salario in cambio di promesse, di cui le organizzazioni sindacali si fanno garanti ma che mai vengono mantenute; Azienda e sindacati sono uniti nel battere cassa all’INPS (che paga con i contributi dei lavoratori) e allo Stato su Cassa Integrazione, Mobilità, Contratti di Solidarietà. Gli effetti di questo metodo negli ultimi 15 anni sono stati: occupazione quasi dimezzata (da 5000 a 3000), aumento degli stagionali fino al 25/30 per cento degli occupati, aumento dei ritmi del 30 per cento, riduzione delle pause, flessibilità a discrezione dell’Azienda, consistente trasferimento della produzione all’estero, peggioramento delle condizioni dell’ambiente e della sicurezza, aumenti irrisori del premio aziendale, fino alla farsa dei 1200 euro negati nel 2012. L’Aprilia e la Guzzi, rilevate dalla Piaggio per essere rilanciate, sono vicine alla chiusura. 
Il secondo è quello dell’esperienza dell’ultimo anno e mezzo: le rivendicazioni e la Piattaforma nascono dalle esigenze dei lavoratori e si è coscienti che per ottenerle occorrono iniziative di lotta, con scioperi non rituali e nelle modalità più efficaci; ai problemi dell’occupazione si risponde rivendicando la riduzione dei ritmi, del lavoro stagionale e dell’importazione di pezzi; si richiedono criteri chiari e trasparenti sulle assunzioni a termine e sul prolungamento dei part-time verticali, si rifiuta la flessibilità eccetto casi eccezionali e con reali contropartite; per il premio si rivendica un aumento consistente e non a discrezione dell’Azienda e la restituzione dei 1200 euro del 2012; le richieste dell’Azienda di ricorso all’INPS vengono valutate in base agli interessi dei lavoratori, si rivendica certezza dei diritti invece che clientelismo, si contestano le discriminazioni dell’Azienda a favore di certi delegati. 
L’alternativa è perciò in definitiva tra la subordinazione dei lavoratori agli interessi e agli ordini dell’Azienda, e l’affermazione del movimento dei lavoratori come reale controparte dell’Azienda, in grado di rivendicare i propri diritti e di trattare su tutti gli aspetti delle condizioni di lavoro. 

I DELEGATI FIOM ELETTI DAI LAVORATORI
 
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