sabato 9 novembre 2013
Le alternative per i lavoratori alla Piaggio
Lavoratori,
alla Piaggio c’è un Contratto scaduto da due anni e una vertenza in
corso per il suo rinnovo, sulla base di una Piattaforma approvata da
oltre 1100 lavoratori. Ma, dal rientro dalle ferie, in tanti fanno a
gara a parlar d’altro e a spostare l’attenzione su altre cose:
l’andamento delle vendite Piaggio, i problemi occupazionali e i
contratti di solidarietà, la situazione dell’Aprilia e della Guzzi, le
comunicazioni di Colaninno, ecc.
Tutte cose non certo nuove, tant’è vero che la Piattaforma rivendica,
per tutte le questioni che riguardano Pontedera, precise soluzioni, a
partire dagli interessi dei lavoratori e non da quelli dell’Azienda.
Ma non è di queste rivendicazione che si sta discutendo. Al contrario,
come avevamo previsto, sono all’opera quelle forze, sindacali e
aziendali, che vogliono mettere fine all’esperienza dell’ultimo anno e
mezzo, che ha visto la bocciatura della Piattaforma “unitaria” e la
richiesta di un confronto vero con la Piaggio, con la marginalizzazione
dei delegati e delle Organizzazioni Sindacali che si sono qualificati in
questi anni solo per la loro disponibilità alle esigenze aziendali.
L’alternativa è perciò tra due metodi sindacali
Il primo è quello degli anni passati:
l’Azienda decide le questioni all’ordine del giorno e la loro
soluzione, i sindacati dimostrano immediata disponibilità, di norma i
lavoratori perdono subito diritti e salario in cambio di promesse, di
cui le organizzazioni sindacali si fanno garanti ma che mai vengono
mantenute; Azienda e sindacati sono uniti nel battere cassa all’INPS
(che paga con i contributi dei lavoratori) e allo Stato su Cassa
Integrazione, Mobilità, Contratti di Solidarietà.
Gli effetti di questo metodo negli ultimi 15 anni sono stati:
occupazione quasi dimezzata (da 5000 a 3000), aumento degli stagionali
fino al 25/30 per cento degli occupati, aumento dei ritmi del 30 per
cento, riduzione delle pause, flessibilità a discrezione dell’Azienda,
consistente trasferimento della produzione all’estero, peggioramento
delle condizioni dell’ambiente e della sicurezza, aumenti irrisori del
premio aziendale, fino alla farsa dei 1200 euro negati nel 2012.
L’Aprilia e la Guzzi, rilevate dalla Piaggio per essere rilanciate, sono
vicine alla chiusura.
Il secondo è quello dell’esperienza dell’ultimo anno e mezzo:
le rivendicazioni e la Piattaforma nascono dalle esigenze dei
lavoratori e si è coscienti che per ottenerle occorrono iniziative di
lotta, con scioperi non rituali e nelle modalità più efficaci; ai
problemi dell’occupazione si risponde rivendicando la riduzione dei
ritmi, del lavoro stagionale e dell’importazione di pezzi; si richiedono
criteri chiari e trasparenti sulle assunzioni a termine e sul
prolungamento dei part-time verticali, si rifiuta la flessibilità
eccetto casi eccezionali e con reali contropartite; per il premio si
rivendica un aumento consistente e non a discrezione dell’Azienda e la
restituzione dei 1200 euro del 2012; le richieste dell’Azienda di
ricorso all’INPS vengono valutate in base agli interessi dei lavoratori,
si rivendica certezza dei diritti invece che clientelismo, si
contestano le discriminazioni dell’Azienda a favore di certi delegati.
L’alternativa è perciò in
definitiva tra la subordinazione dei lavoratori agli interessi e agli
ordini dell’Azienda, e l’affermazione del movimento dei lavoratori come
reale controparte dell’Azienda, in grado di rivendicare i propri
diritti e di trattare su tutti gli aspetti delle condizioni di lavoro.
I DELEGATI FIOM ELETTI DAI LAVORATORI
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