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lunedì 21 dicembre 2020

Lettera aperta del delegato USB Vitesco

Riceviamo e pubblichiamo:

Questo è il testo della email che il delegato USB ha inviato questa mattina alla RSU:

Per conoscenza ai Lavoratori e alle Lavoratrici Vitesco

Il 10 dicembre l’Unione Sindacale di Base, in seguito alle dimissioni di Rosa Costa e l’indisponibilità di Gaetano Mandato a sostituirla, ha inviato all’Unione Industriale pisana e per conoscenza alla Rsu Vitesco, la mia nomina come delegato in quanto successivo in lista, adempiendo così agli obblighi previsti dagli accordi vigenti. 

A tutt’oggi però non ho la possibilità di richiedere i permessi sindacali, non ho l’autorizzazione a prelevare dalla portineria le chiavi delle sale e delle bacheche sindacali e non ho accesso al computer e alle email della RSU, nonostante il 15 dicembre la struttura territoriale della mia organizzazione sindacale abbia segnalato la cosa all’azienda e da questa abbia ricevuto assicurazione circa il riconoscimento della mia nomina e di conseguenza la garanzia che avrebbe provveduto anche al riconoscimento delle agibilità sindacali.

Chiedo pertanto a voi di conoscere quali siano i motivi e gli eventuali impedimenti per cui non posso ancora disporre degli strumenti che la normativa e gli accordi prevedono per tutti i Rappresentati Sindacali dei Lavoratori e che pertanto non mi consentono ancora  di essere integrato nella RSU e di poter svolgere il mio ruolo.

venerdì 4 dicembre 2020

USB VITESCO: QUAL'E' LA SITUAZIONE COVID IN AZIENDA?


Nel giro di pochi giorni il numero dei lavoratori positivi al Covid 19 in azienda ha raggiunto e superato la soglia delle 30 unità. L'azienda ha informato inizialmente i lavoratori sui primi contagi, tranquillizzando e riferendo di misure messe in atto e di tamponi rapidi negativi. Quando il numero dei contagiati è aumentato soprattutto nella sede di Fauglia, ha smesso di riferire ed ha continuato a lavorare su tutti i reparti, anche sui più colpiti, come se niente fosse.

Abbiamo più volte interpellato gli organi ispettivi sul fatto che i tamponi venissero eseguiti senza attendere i 10 giorni previsti  dalle linee guida della Regione Toscana e sulla mancata messa in quarantena da parte dell’ASL dei lavoratori entrati in contatto coi positivi, chiedendo anche di far chiarezza sulla definizione di "contatti stretti". Come semplici cittadini esprimiamo tutta la nostra perplessità per il fatto che nessuna Autorità abbia risposto ai nostri quesiti. L'impressione è che, se l'azienda dichiara non esserci "contatti stretti", per gli organi ispettivi sicuramente non ci sono "contatti stretti", nemmeno se a risultare positivi sono stati due lavoratori con gli armadietti l’uno accanto all’altro nello spogliatoio. Ci chiediamo poi come possa l'azienda garantire questo anche di fronte ad eventuali comportamenti scorretti da parte dei lavoratori. Per non parlare del fatto che la sanificazione di alcuni ambienti comuni viene fatta con cadenza settimanale.

A nostro avviso i lavoratori hanno diritto di entrare in fabbrica tranquilli di non essere contagiati, per se stessi e per le loro famiglie. Per cui le nostre richieste sono:

1. L'azienda riferisca a tutti i lavoratori, con estrema trasparenza, qual'è la situazione attuale dei contagi in ciascuna sede e in ciascun reparto.   

2. La proposta avanzata dalla RSU di inserire i lavoratori dei reparti più colpiti su turnazione a ciclo continuo, in modo da creare "turni fantasma" per la sanificazione eccezionale degli ambienti, è assolutamente per quanto ci riguarda condivisibile. Le motivazioni portate dall'azienda per non farlo hanno a che vedere ancora una volta con la produzione e con l'aumento dei costi. Sono quindi per noi inaccettabili.

3. Gli ambienti comuni necessitano di una sanificazione più frequente con particolare riguardo alle docce che riteniamo debbano essere sanificate ad ogni cambio turno. I lavoratori devono poter ricevere un riscontro chiaro delle sanificazioni fatte.

4. I lavoratori fragili hanno diritto a condizioni sanitarie e misure più adeguate al loro stato di salute. L'azienda per lo meno fornisca a ciascuno di loro le mascherine FFP2.

La sicurezza ha un costo ma va sostenuto. Continueremo a segnalare e denunciare quelle che a nostro avviso sono criticità in azienda e non smetteremo di avanzare le nostre proposte.

28 novembre 2020

USB Vitesco


mercoledì 4 novembre 2020

ANCORA CASI DI COVID: L’AZIENDA METTA IN QUARANTENA

 

L'azienda nel suo ultimo comunicato parla di "voci" emerse circa la positività di cinque Dipendenti nel reparto Componenti a Fauglia. Parla di protocolli, vademecum e tamponi e tiene a precisare che non si tratta di focolaio Covid perché i lavoratori sono su turni differenti ed hanno assicurato di aver rispettato il "vademecum".

Innanzitutto diciamo chiaramente che questi lavoratori sono affetti da Covid e diversi altri dello stesso reparto sono a casa malati con sintomi analoghi a quelli del Covid. Questi lavoratori, anche se su turni differenti, frequentano aree comuni che vengono igienizzate con cadenza settimanale. Questi lavoratori, dopo un turno di lavoro insudiciante, hanno anche la necessità di fare la doccia in azienda.

Chi certifica come, quando e se gli spogliatoi e i bagni vengono correttamente sanificati? (Perfino sapone e carta igienica e asciugamani in azienda mancano sempre).   

Anche senza dover chiamare in causa un RLS, si può facilmente concludere che si tratta di una situazione molto seria per cui le precauzioni da prendere devono essere massime, non semplici aggiustamenti del "vademecum".   

Non si può pensare di risolvere il problema indicando ai lavoratori di non lavarsi o di usare la mascherina sotto la doccia. Non si può garantire tranquillità coi test antigenici rapidi che, come tutti sappiamo, soprattutto all'inizio dell'infezione, possono produrre "falsi negativi".  Non esiste "vademecum" con eventuale aumento di controllo che possa davvero garantire assenza totale di rischio di contagio. 

Finché non sarà garantita l'igienizzazione di tutti gli spazi, soprattutto di sanitari e docce, almeno ad ogni cambio turno e ad opera di ditta specializzata, ci sarà sempre rischio di contagio e pertanto attualmente ci sono tutti gli estremi per parlare di focolaio. 

Tra l’altro in azienda sono presenti diversi lavoratori fragili, quotidianamente al lavoro. Per questi lavoratori il virus potrebbe essere fatale. L'azienda e il medico competente hanno l'obbligo e il dovere di salvaguardare la salute e la vita di questi lavoratori ma anche di tutti gli altri. Lascino pertanto da parte rischiosi e poco verificabili vademecum e procedure e con la massima urgenza si occupino di porre in quarantena preventiva tutto il personale del reparto, senza perdita di retribuzione e/o ferie. Noi ci aspettiamo solo che sia garantito zero rischio di contagio Covid in azienda, costi quel che costi per la produzione degli iniettori.

4 novembre 2020

USB Vitesco


lunedì 26 ottobre 2020

mercoledì 14 ottobre 2020

Continental cerca acquirenti per alcune divisioni

In vista di un piano di riduzione dei costi, il Gruppo Continental sta dialogando con dei possibili acquirenti per alcune divisioni aziendali. (...)

Continua a leggere su:

https://www.pneusnews.it/2020/10/13/continental-cerca-acquirenti-per-alcune-divisioni/

lunedì 21 settembre 2020

Continental: le misure per ridurre i costi e aumentare l’efficienza

Continental sta espandendo il programma di ristrutturazione Transformation 2019-2029, con misure aggiuntive per ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Il piano mira a garantire la redditività dell’azienda e rafforzare la sua competitività globale a lungo termine. Come annunciato ad Hannover nelle scorse settimane, l’obiettivo è infatti quello di ottenere risparmi annui lordi per un totale di oltre 1 miliardo di euro dal 2023 in poi.....

Continua a leggere l'articolo:

https://www.pneusnews.it/2020/09/17/continental-le-misure-per-ridurre-i-costi-e-aumentare-lefficienza/ 

lunedì 3 agosto 2020

Elezioni RSU/RLS in Vitesco

USB entra in RSU con un delegato.

Anche Fim prende un delegato.

Fiom ne ottiene 10 perdendone un altro rispetto al passato.

martedì 21 luglio 2020

A proposito dei candidati USB alle prossime elezioni RSU/RLS Vitesco

Questi candidati, pur essendo stati finora fuori dalla rappresentanza sindacale, da oltre due anni stanno tenendo testa ad una RSU monocolore e radicata, anticipando sempre le decisioni e le strategie aziendali, proponendo percorsi e soluzioni alternativi e spronando la reazione sia della RSU stessa che dei lavoratori (più di questo da fuori non era possibile ma siamo riusciti a farlo). Figuriamoci se, grazie ai vostri voti, riusciremo a poter contare anche su alcuni delegati che, seppur alcuni alla prima esperienza, sono seguiti e supportati da un coordinamento attivo e determinato.

Finalmente abbiamo l'opportunità di rompere con una prassi sindacale che regna da anni senza apparente possibilità di alternativa.
Il pluralismo è il sale della democrazia e soprattutto in un periodo del genere per la nostra azienda, è importante la presenza anche di altri punti di vista sindacali.

La presenza di USB nella futura delegazione sindacale è importante anche per garantire ai lavoratori eventuali "altre versioni dei fatti" ma soprattutto per rafforzare l'unità tra i lavoratori che in tal modo si sentirebbero tutti rappresentati.

Date la vostra preferenza alla lista USB.

USB Vitesco

venerdì 17 luglio 2020

Elezioni per il rinnovo RSU/RLS in Vitesco




Finalmente abbiamo l'opportunità di rompere con una prassi sindacale che regna da anni senza apparente possibilità di alternativa.
Il pluralismo è il sale della democrazia e soprattutto in un periodo del genere per la nostra azienda, è importante la presenza anche di altri punti di vista sindacali.

LISTA CANDIDATI USB

RSU
Rosa Costa
Valentina Bondi
Gaetano Mandato
Emanuele Groppioni
Fabio Talini
Sandra Matteoli
Donatella Mollia
Michela Ruffa

RLS
Rosa Costa
Michela Ruffa

sabato 11 luglio 2020

Lettera aperta ai lavoratori Vitesco: unico obiettivo di USB è il confronto democratico alle elezioni.


Riteniamo doveroso sottoporre all'attenzione dei lavoratorialcuni fatti:

1. L'accordo FIM, FIOM, UILM e Confindustria del 2017 prevede che chi avvia la procedura di rinnovo delle elezioni debba "..inviare comunicazione scritta alle altre organizzazioni presenti..". La FIOM si è guardata bene dall'inviarla ad USB, organizzazione sindacale presente in azienda, l'ha inviata però alla UILM non presente.

2. USB ha richiesto i moduli per la raccolta firme alla RSU come prevede l'accordo: la risposta è arrivata a meno di due giorni dalla scadenza del termine e un delegato si è rifiutato di vidimare i moduli all'inizio della raccolta.

3. Il segretario provinciale della FIOM, ha subito contattato i lavoratori invitando gli iscritti e i "simpatizzanti" di non firmare la nostra lista. Non di non votare la lista USB, cosa che sarebbe anche normale. Ma addirittura di non permetterci neanche di presentare le nostre candidature.

4. I membri di commissione FIOM e FIM inizialmente ci hanno comunicato che sololoro avrebbero valutato la nostra documentazione e che i nostri sarebbero subentrati in commissione solo dopo per prendere atto del "verdetto". E' stato necessario l'intervento del coordinatore per impedire questo.

5. Il permesso sindacale per partecipare alla riunione della commissione ai nostri membri di commissione è stato concesso dall'azienda all'ultimo minuto, dopo l'intervento del coordinatore provinciale.

6. Durante la riunione di commissione gli altri membri hanno da subito contestato (a nostro avviso in modo pretestuoso vista la mancanza di fondamento sugli accordi) tutta la documentazione da noi presentata. Solo grazie alla determinazione dei nostri membri di commissione e dopo un’estenuante riunione, la nostra lista è stata accettata con “riserva”.

7. Abbiamo dovuto discutere anche per far correggere dalla lista il cognome di un candidato nonostante la cosa sia prevista dall'art. 15 dell'accordo del 2017.

Stiamo parlando di comportamenti scorretti conl’obiettivo di escludere la lista USB. In diverse occasioni abbiamo evitato di rendere pubblico per evitare polemiche ma è opportuno che si sappia che probabilmente non piace molto, sia all'azienda che a chi è abituato ad avere da sempre il monopolio sindacale, uno scenario in cui sia presente in fabbrica anche USB. Alla fine la tensione é salita ed ha portato ad eccessi come nel caso della mattina del 3 luglio, nel piazzale a Fauglia. Di questo ci sentiamo in parte responsabili, ce ne dispiace e ci scusiamo coi lavoratori che hanno avuto modo di assistere. Sicuramente gli eccessi sono stati da entrambe le parti ma, per quanto ci riguarda, assolutamente da non ripetersi. Ci auguriamo pertanto che questa ostilità sia finita, per il bene dei lavoratori ed a tutela dei loro interessi. Le elezioni non devono essere una corsa ad ostacoli ed uno scontro tra sindacati.Per noi d'ora in poi, come d'altronde è sempre stato, esistono solo i lavoratori e i loro problemi.

Per noi la polemica è chiusa e si apre lo scenario che consideriamo il più importante: il confronto democratico con il voto dei lavoratori, a prescindere da come andranno le elezioni.

10 luglio 2020

USB Vitesco – USB lavoro privato Livorno

domenica 5 luglio 2020

ELEZIONI RSU/RLS IN VITESCO TECHNOLOGIES: FALLITO IL PRIMO TENTATIVO DI ESCLUDERE USB


Con lettera datata 16 giugno 2020 la segreteria FIOM ha avviato la procedura per il rinnovo della RSU/RLS indicando come temine per la presentazione delle liste elettorali il 1° luglio 2020. Gli accordi interconfederali concedono alle Organizzazioni Sindacali che intendono partecipare alle elezioni 15 giorni di tempo dal momento dell'affissione della lettera (non dalla data scritta in calce alla lettera) per presentare le proprie liste di candidati e per raccogliere il 5% di firme certificate degli aventi diritto al voto nel caso di Sindacati come USB che si presentino per la prima volta. Ci risulta che la lettera di avvio della procedura sia stata affissa nelle bacheche sindacali il 23 giugno 2020 ma abbiamo deciso di soprassedere per evitare discussioni e polemiche. Abbiamo quindi accettato di doverci organizzare in un tempo notevolmente ridotto.
Come previsto dall'accordo FIM, FIOM, UILM e Federmeccanica del 2017, abbiamo chiesto i moduli per la raccolta firme alla RSU ma questa non ha nemmeno risposto alla nostra richiesta. Benché non fosse esplicitamente richiesto dall'accordo, abbiamo chiesto ad un delegato di vidimare i moduli ma questi si è rifiutato. Siamo partiti con la raccolta firme e i lavoratori hanno risposto ben oltre le aspettative. Erano sufficienti 46 firme, ne abbiamo raccolte 79. Abbiamo nominato i nostri due membri di commissione elettorale e il 1° luglio, entro la scadenza come indicato nella lettera di avvio procedura, abbiamo consegnato a mano il plico contenete tutta la documentazione richiesta e la lista dei candidati.

0La prima riunione della commissione elettorale per valutare la documentazione e le liste presentate da ciascuna organizzazione sindacale, partita non senza ostacoli per noi per il ritardo con cui l'azienda ha concesso il permesso ad un nostro membro e per la pretesa iniziale di FIOM e FIM di verificare il materiale senza i nostri membri di commissione, si è svolta il 3 luglio a Fauglia. Inizialmente i membri di commissione FIOM e FIM si sono mostrati ostili nei nostri confronti contestando ogni documento e respingendo inizialmente le nostre richieste di poter mettere a verbale le nostre osservazioni. E' stata una mattinata lunga e piena di tensioni per USB e anche l'azienda ho posto altri ostacoli. Un dirigente ha aggredito verbalmente, nel piazzale del parcheggio, per due volte e senza ragione il nostro coordinatore provinciale che si era recato a Fauglia per risolvere il problema della mancanza di permesso per il nostro membro.

Anche grazie alla determinazione dei membri di commissione di USB la riunione della commissione si è conclusa con l'accettazione da parte dei membri di FIOM e FIM della lista USB, "Accettazione con riserva". Le motivazioni, evidentemente strumentali, prive di fondamento e paradossali sono state che i moduli per la raccolta firme erano privi della vidimazione della RSU e che non sono stati indicati i numeri di un documento di riconoscimento dei candidati, entrambe cose non previste dagli accordi vigenti. In particolare rispetto all'identificazione dei candidati, i moduli ufficiali richiedono di indicare il numero di matricola aziendale che identifica univocamente il lavoratore e noi l'abbiamo fatto. In ogni caso nel pomeriggio di ieri i nostri membri di commissione hanno inviato i numeri dei documenti di riconoscimento per ciascun candidato e la lettera in cui erano stati chiesti i moduli di raccolta firme alla RSU.

Riteniamo molto grave, antidemocratico e segno di debolezza il tentativo, portato avanti dalle altre organizzazioni sindacali, di tenere USB  fuori dalle elezioni, usando argomentazioni pretestuose e immotivate.
Per questo ieri abbiamo presentato ricorso contro la decisione della commissione elettorale di ammettere con riserva la lista elettorale di USB e invitato a riconoscere la legittimità della documentazione per la piena ammissione della lista della nostra organizzazione sindacale alle elezioni.

4 Luglio 2020
USB Vitesco Technologies, USB Lavoro Privato Livorno

sabato 13 giugno 2020

Vitesco, ancora lo spettro di forti licenziamenti

...
Degenhart avrebbe parlato di scelte dolorose da attuare, non facili per nessuno, di licenziamenti da contenere al minimo e di percorsi da condividere con le Rsu, per ridurre i costi. Lasciando però intendere che il grosso dei licenziamenti saranno attuati, inevitabilmente, in Europa.

Leggi l'articolo completo su:

https://m.quinewspisa.it/livorno/pisa-fauglia-vitesco-continental-ancora-spettro-licenziamenti.htm

domenica 31 maggio 2020

domenica 10 maggio 2020

Chi ha figli under 14 può non tornare a lavoro: novità smart working nel Decreto Rilancio

Smart working anche nella fase due: sarà il dipendente a decidere quando tornare a lavorare in presenza, ma solo per chi ha figli under 14. La novità del Decreto Rilancio. (....)


Leggi l'articolo completo su:

venerdì 1 maggio 2020

lunedì 27 aprile 2020

domenica 26 aprile 2020

Scioperi perché Geofor ti fa lavorare senza DPI? Per la Commissione di garanzia devi essere punito. USB: pura repressione, no pasaran



Pisa, 25/04/2020


La Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali – CGSSE - colpisce ancora. Con la seduta del 23 aprile, infatti, ha prescritto all’azienda per l’igiene ambientale Geofor di Pisa di procedere contro i lavoratori che si sono astenuti dal lavoro nei giorni 19, 20 e 21 marzo.
I lavoratori e i delegati USB in quei giorni, ricorrendo all’articolo 1460 del codice civile e all’articolo 44 della legge 81 del 2008, si erano rifiutati di esporsi al rischio del contagio di fronte alle inadempienze dell’azienda in materia di fornitura dei DPI e di adozione delle precauzioni minime essenziali. La quasi totalità dei dipendenti non prestò servizio per tutelare se stessi e le proprie famiglie, ricorrendo agli strumenti di autotutela che la normativa mette a disposizione dei lavoratori.
Ora la Commissione li vuole punire ed invita perentoriamente l’azienda a procedere contro di loro. In verità, nel farlo, la Commissione sembra a corto di argomenti e soprattutto si muove su un terreno manifestamente al di fuori della sua sfera di intervento. È la stessa Commissione infatti a prendere atto che non di sciopero si è trattato e che i lavoratori hanno agito “in autotela” con azioni individuali plurime. Ma se è così, cosa c’entra la CGSSE? Non siamo in presenza di un caso di applicazione, più o meno legittima, della legge 146, quella che regola il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. E la Commissione, istituita proprio per vigilare sulla sua corretta applicazione, ora avrebbe deciso di intervenire su un terreno che è abbondantemente fuori dalla sua giurisdizione.
Ma tant’è. Questa è l’Italia nell’era del coronavirus, sotto la pressione di Confindustria e della sua martellante campagna del “riapriamo tutto ad ogni costo”. Le aziende devono essere messe sempre e comunque al riparo da ogni responsabilità e i lavoratori continuamente sottoposti all’intimidazione, anche quando a rischio c’è la propria incolumità.
Non conta che proprio tra i lavoratori dell’igiene ambientale si contino diversi morti proprio per il contagio contratto lavorando. La protesta, individuale o collettiva, non è tollerabile, neanche quando manifestamente a rispetto delle leggi in vigore.
Il colpo sparato dalla Commissione, ancora una volta contro i lavoratori, non può passare inosservato. I responsabili della strage che si sta compiendo in questo paese non sono solo i dirigenti aziendali ed i vertici confindustriali. Non sono soltanto le organizzazioni sindacali che hanno firmato il protocollo del “via libera – tutti a lavorare” del 14 marzo. Ci sono anche i componenti di una Commissione sempre al lavoro per garantire che nessuno si metta di traverso.
La USB contrasterà questa ennesima azione repressiva contro i lavoratori e la libertà sindacale con tutti i mezzi a sua disposizione, sul piano legale, dell’iniziativa sindacale e della lotta sociale e democratica. No Pasaran.

Unione Sindacale di Base

sabato 18 aprile 2020

“Pazienza zero”: il Primo Maggio un grande corteo telematico attraverserà l’Italia - USB nazionale


Il Primo Maggio un grande corteo attraverserà tutta la Penisola con lo slogan “Pazienza zero”. In tempi di distanziamento sociale sarà un corteo telematico ma non per questo meno carico di forza e di rabbia: una diretta live no-stop, sui siti e sui social delle organizzazioni promotrici, racconterà le lotte, le denunce e le iniziative di solidarietà – intervallate dai contributi dal mondo della musica - che fanno intravedere la nascita di un’altra società.

Non stiamo infatti morendo solo di Covid-19 né la crisi mondiale è frutto unicamente del coronavirus. Affiora ovunque la consapevolezza che il sistema economico e sociale occidentale non sia in grado di proteggere la società umana da una crisi con queste caratteristiche e che sia arrivato il momento di intraprendere un altro cammino. La diffusione del virus ha solo messo in evidenza l’accaparramento delle risorse nelle mani di pochi, che oggi è diventato insopportabile perché mette a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza.

L’assenza di sicurezza sui posti di lavoro, lo smantellamento della sanità pubblica, l’impreparazione alle emergenze testimoniano che tutto è sacrificato alla competitività delle imprese sui mercati mondiali.

Le morti sul lavoro, le morti in mare dei migranti, le morti degli anziani nelle RSA, le morti degli operatori sanitari di base e ospedalieri, dimostrano che è stato ucciso il diritto alla sicurezza ed alla salute e che l’articolo 32 della Costituzione viene subordinato agli interessi delle aziende.

La cinica fretta dei padroni a riaprire tutte le attività e la mancanza dei dispositivi di protezione producono una sequela continua di omicidi che non sono dovuti alla diffusione del virus ma alla responsabilità precisa di chi, di fronte ad una emergenza di enormi proporzioni, continua a mettere i profitti ed il valore dei titoli azionari davanti agli interessi della collettività.

L’aumento delle disuguaglianze sociali, l’enorme diffusione della povertà, l’allargamento della precarietà e del lavoro povero, il moltiplicarsi delle mille forme di lavoro atipico, autonomo e a partita iva, sfruttato, impoverito e senza tutele, l'accrescersi delle disparità di genere, sono il frutto delle controriforme del mercato del lavoro varate in questi anni. La diffusione del virus ha solo messo in evidenza l’accaparramento delle risorse nelle mani di pochi, che oggi è diventato insopportabile perché mette a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza.

Il distanziamento sociale è oggi una necessità per fermare il contagio. Ma c’è il forte rischio che diventi un’arma per chiuderci la bocca ed impedire l’esplodere della protesta. Nei rinnovati divieti a scioperare si intravede già una voglia di disciplinare il paese. Un bavaglio alla voce di milioni di lavoratori che vogliono il rispetto del diritto alla salute, al reddito, alla democrazia.

I popoli potrebbero aver esaurito la pazienza. Mentre il pensiero unico si sgretola, l'austerità fortemente voluta dall'Unione Europea entra in crisi e le ricette neoliberiste vengono rimesse in discussione, sta forse scoccando l’ora di un nuovo inizio. Difendere la vita e la salute del pianeta e di chi lo abita sono il nuovo imperativo della solidarietà internazionalista.

Facciamo del Primo Maggio il punto limite della nostra pazienza. La fine della nostra pazienza è un dispositivo di protezione di massa.



Promuovono l’iniziativa:

Rete Iside Onlus

Unione Sindacale di Base

Potere al Popolo

Noi Restiamo

C.S. Il Cantiere (MI)

Opposizione Studentesca d’Alternativa

Federazione Giovanile Comunista Italiana

Centro Internazionale Crocevia

Forum Diritti/Lavoro

Coniare Rivolta

Radio Sonar (RM)

Radio Ciroma (CS)

Radio Città aperta (RM)

Rete dei Comunisti

MGA – Sindacato nazionale forense

C.S. Nuvola rossa (Reggio Calabria)

Brigate di Solidarietà Attiva di Rosarno e Lampedusa

Rete Popolare Tiburtina

https://areastampa.usb.it/leggi-notizia/pazienza-zero-il-primo-maggio-un-grande-corteo-telematico-attraversera-litalia-1116.html

venerdì 20 marzo 2020

La coerenza paga: primi risultati per i lavoratori Vitesco (ex Continental)

La multinazionale ricorre alla cassa integrazione e decide di bloccare la produzione.

Anche alla Vitesco Technologies USB è stata l’unica organizzazione a dichiarare i primi scioperi contro la decisione aziendale di mandare avanti a tutti i costi la produzione.  Oltre all’astensione dal lavoro abbiamo inviato alcune denunce e diffide specifiche e dettagliate che evidentemente sono servite al raggiungimento del risultato.  Mentre USB scioperava gli altri sindacati e la stessa RSU Fiom firmavano accordi per permettere alla multinazionale di non bloccare lo stabilimento.
Adesso è arrivata la notizia che i lavoratori aspettavano ormai da giorni. La Vitesco sta predisponendo la richiesta di ammortizzatori sociali e a breve fermerà la produzione. Non sappiamo per quanto tempo ma è intanto un risultato importante. USB, come già richiesto a livello nazionale, pretende integrazione piena di salario e pagamento dello stesso al 100%.

Unione Sindacale di Base Livorno

lunedì 16 marzo 2020

USB Lavoro Privato Livorno indice sciopero anche per i lavoratori della Vitesco

CALENDARI DEGLI SCIOPERI

Lo sciopero è proclamato per tutto il turno di lavoro per tutti i lavoratori e le lavoratrici della Vitesco di Pisa, compresi i part-time, per la giornata di martedì 17 marzo per i turni presenti in azienda.
I lavoratori non presenti in azienda il 17 marzo scioperano, a partire dal giorno successivo, nel primo turno di presenza in azienda.


PROTEZIONE O PALLIATIVI A SPESE DEI LAVORATORI ?

Come tutti, ci chiediamo se l’accordo firmato dalla RSU sia sufficiente a evitare il diffondersi del contagio in fabbrica.

Non lo crediamo.

1. E' sufficiente mezz’ora di riduzione dell’orario di lavoro per impedire non solo la sovrapposizione dei turni, ma anche i contatti tra loro dei lavoratori, sia in entrata che in uscita?

2. Che cosa significa e COME PUO' ESSERE SUFFICIENTE, per evitare i contatti, la trasformazione di tre turni in 4 o 5 squadre?
Nei reparti si continuerà a lavorare a stretto contatto, su linee composte da moduli vicini e conseguenti. PERCIO' NON SARA' POSSIBILE RISPETTARE QUELLA DISTANZA DI SICUREZZA che anche il Decreto DPCM ha stabilito come NECESSARIA PER TUTTI.
Per esempio, come potranno i manutentori rispettare la distanza di sicurezza in caso di intervento sulle macchine?  E a Fauglia la fabbrica è sovraffollata al punto che molti lavoratori hanno gli stipetti nei corridoi!

3. Non è prevista la SANIFICAZIONE GIORNALIERA (col disinfettante e con il vapore!) delle postazioni di lavoro e delle aree comuni come distributori automatici di bevande e snack, distributori di acqua, tastiere, mouse, schermi touch, sia negli uffici  che nei reparti produttivi.

La verità è che con questo accordo non si mettono minimamente in discussione gli interessi e le priorità dell’azienda.

Riduzione seria dell’orario di lavoro e della presenza in fabbrica? La produzione ci rimette!
Pulizia giornaliera? E come si fa, con la produzione in corso?

Inoltre, con le nuove squadre e la mensa “volante”, la gestione delle pause finisce nelle mani dell’azienda, e sappiamo bene qual è il suo interesse. Lo stesso vale per i PAR che copriranno la nuova turnazione.

Non ultimo, l’uso delle ferie forzate per i reparti di San Piero è un sostituto arbitrario della CIG che sarebbe necessaria per coprire la riduzione della produzione, in corso da tempo.
       
Crediamo perciò che sia necessario rivendicare immediatamente la chiusura totale dell'azienda, pretendere l'utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti e una integrazione a carico dell'azienda.

16 Marzo 2020

Giada Garzella RSU
Silvia Cini dirigente sindacale Fiom
USB Vitesco Technologies

venerdì 13 marzo 2020

CHIARIMENTI SULLO SCIOPERO INDETTO DA USB VITESCO

Pubblichiamo il testo della e-mail che il coordinamento USB Vitesco ha inviato all'azienda per chiarire le modalità e i calendari di sciopero:

"Buongiorno.

In merito allo sciopero indetto a partire da venerdì 13 marzo, vi comunichiamo che, per i turni non presenti nella giornata del 13, lo sciopero è indetto per il primo turno di rientro dopo le due giornate di fermo collettivo deciso dall'azienda."

mercoledì 11 marzo 2020

giovedì 27 febbraio 2020

USB: Richiesta buono per seggiolini antiabbandono

Pubblichiamo il testo della e-mail che il coordinamento USB Vitesco ha inviato alla direzione aziendale:

"Buongiorno.

Viste le ultime disposizioni di legge in merito all’obbligo di munirsi di dispositivo antiabbandono per seggiolini auto per tutti i bambini di età inferiore ai 4 anni, chiediamo all'azienda di voler contribuire alla spesa erogando un bonus pari almeno a 30 euro, cifra già predisposta dal governo, per ogni dipendente interessato e secondo le modalità che riterrà più adeguate.

Certi della sensibilità della direzione su questo tema, rimaniamo in attesa di una gentile risposta."

lunedì 17 febbraio 2020

venerdì 7 febbraio 2020

Lettera aperta ai miei colleghi di lavoro

Sono stata l'unica esclusa del reparto Engineering di Ricerca e Sviluppo (54 lavoratori) dal corso di perfezionamento post laurea organizzato dalla facoltà di Ingegneria e finanziato dalla Regione per la conversione della sede di Pisa al motore elettrico.
La motivazione dichiarata? Aver espresso una posizione sindacale a mezzo stampa in veste di dirigente USB che, come è logico immaginare, non è piaciuta alla direzione. Una discriminazione su questa base è difficile da tollerare in particolare in questo caso visto che è stata la mia organizzazione sindacale a chiedere questo tipo di formazione.

Ho deciso di mettermi in gioco e di pagare eventualmente il corso di tasca mia (2000 euro di iscrizione). Ho fatto domanda di ammissione direttamente all'Università come candidata esterna. Sulla base dei requisiti posseduti, sono stata ammessa.

Diversi colleghi, con l'idea di "dare uno schiaffo morale all'azienda ed alla RSU FIOM che non è voluta intervenire contro tale discriminazione", si sono subito mobilitati organizzando una colletta per contribuire alla spesa. Una risposta forte, partita spontaneamente, che non mi aspettavo.

Ieri ho chiesto all'azienda i permessi studio per poter frequentare il corso. L'azienda me li ha negati adducendo il superamento della percentuale massima di assenza contemporanea per motivi di studio (saranno tutti a fare il corso).

Ragazzi, vi ringrazio tutti di cuore per la convinzione con cui avete provato a respingere tale discriminazione, spronando anche me a farlo. Col calore dimostrato nei miei confronti avete dato prova di mantenere ancora vivo il valore della "grande famiglia" che ha contraddistinto negli anni passati la nostra fabbrica.

È arrivato però il momento di fermarci e spegnere i riflettori di questa vicenda che, se pur grave, rischia di distogliere la nostra attenzione da altre questioni sindacali prioritarie.

Andiamo avanti.
Michela

https://www.unipi.it/index.php/corsi-di-perfezionamento/item/17158-automotive-electronics-and-powertrain-electrification

martedì 28 gennaio 2020

"Come possiamo fare per non farci togliere le ferie in busta?"

"Noi facciamo 4 squadra.  Tolgono 16 ore di ferie al.mese. una settimana da 4 giorni e una da 5 giorni. Come possiamo fare per non farci togliere le ferie in busta?"

Abbiamo ricevuto questa richiesta di chiarimento. Avremmo bisogno di capire meglio in che occasione levano le ore di ferie. Forse in corrispondenza del cambio turno per evitare di andare in settima giornata di lavoro?

venerdì 24 gennaio 2020

Maledetti padroni spioni

Simone si è ucciso impiccandosi ad un albero. Simone Sinigaglia è un operaio di quarant’anni licenziato dalla sua azienda nel Veneto perché considerato un “furbetto della 104”. La legge che concede permessi dal lavoro per assistere parenti malati, permessi che le imprese in questa società di merda considerano una specie di furto a danno dei propri profitti.
Nelle fabbriche oggi anche a causa del Job's Act c’è un regime di galera dove ogni violazione dei diritti personali è oramai permessa nel nome del guadagno. Così le direzioni aziendali spendono soldi pure in investigatori privati che indagano sui lavoratori per trovare l’occasione per farli licenziare. Ufficialmente ci si preoccupa per la privacy in maniera spesso ossessiva, ma quando il padrone assolda spioni che rovistano nella vita dei suoi dipendenti, beh questo è libero mercato.
Si cerca di trovare il momento in cui il lavoratore lascia la persona che sta aiutando, magari per andare a fare la spesa, fare un piccolo servizio, sistemare un piccolo guaio. Ecco allora che lo spione aziendale cronometra, fotografa, registra. Perché per il padrone l’assistenza è come la catena di montaggio, ove se ci si stacca un secondo lui multa. In questo caso se non si sta sempre vicino al parente malato, lui licenzia. E le foto con orari misurati al secondo sono la prova.
Così è stato licenziato Augustin Breda dalla Electrolux, sempre in Veneto. Augustin è un sindacalista conosciuto e amato, ha ricevuto una grande solidarietà, ha retto il colpo, ha fatto causa al padrone e ha vinto. Il giudice ha giustamente riconosciuto che assistere una persona cara non ha gli stessi tempi e modalità della produzione di merci. Augustin è tornato in fabbrica accolto dalla festa degli operai.
Ma Simone Sinigaglia, di fronte al licenziamento, evidentemente si è sentito perso. Anche lui probabilmente avrebbe vinto la causa contro il padrone, ma non ha avuto la forza di arrivarci e si è impiccato.
Ora quei maledetti padroni spioni hanno la certezza che quel lavoratore non aggraverà più i loro costi con i suoi fastidiosi permessi.
Giorgio Cremaschi

giovedì 9 gennaio 2020

Sull’ex Ilva la Cgil sta dalla parte di Mittal, non del lavoro, né della salute

(...)
«Con la proroga si scongiura lo spegnimento immediato dell’Afo2 e si elimina un elemento di incertezza e di instabilità in un quadro già molto complesso dal punto di vista produttivo, occupazionale e ambientale. (…) L’assunzione di tutti i lavoratori, compresi quelli Ilva in amministrazione straordinaria a fine piano, resta per noi vincolante».
Così in una nota Francesca Re David, della segreteria generale Fiom-Cgil. Come, in questo quadro, si possa coniugare il mantenimento del livello di produzione con quello occupazionale, senza continuare a uccidere fuori e dentro lo stabilimento, è evidentemente un’idea presente solo nella testa della sindacalista, che difficilmente potrà vedere la realizzazione nella realtà dei fatti. (...)

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http://contropiano.org/news/lavoro-conflitto-news/2020/01/09/sullex-ilva-la-cgil-sta-dalla-parte-di-mittal-non-del-lavoro-ne-della-salute-0122767