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lunedì 20 maggio 2019

USB CPT Continental: comunicato di solidarietà per i lavoratori AAMPS sospesi con motivazioni false e pretestuose

SOLIDARIETÀ PER PIETRO E MATTEO

Esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti di Pietro e Matteo, i due dipendenti AAMPS sospesi dal lavoro con la motivazione, pretestuosa e senza alcun fondamento di verità, di aver rubato il parabrezza di un furgone contenuto in un imballaggio di cartone durante lo svolgimento del proprio lavoro.
Il provvedimento ancora una volta colpisce chi è impegnato sindacalmente e si batte quotidianamente per la difesa dei diritti dei lavoratori. È evidente quindi il tentativo di AAMPS di volersi liberare di “soggetti scomodi” e quindi di intimorire e indebolire il fronte dei lavoratori.
Questi attacchi, divenuti sempre più frequenti in tutti i luoghi di lavoro, vanno respinti con forza da parte di tutti noi lavoratori. È necessaria una risposta determinata e unitaria e noi siamo pronti, in difesa di Pietro e Matteo e per sostenere tutti quei lavoratori che nei posti di lavoro si battono quotidianamente, esponendosi e rischiando ritorsioni sulla propria pelle.

20 maggio 2019
USB CPT Continental


Informazioni su:
https://livornopress.it/sospesi-due-lavoratori-aamps-senza-alcuna-prova-la-reazione-di-usb-livorno

giovedì 16 maggio 2019

Conti Bonus e premio di risultato

L'azienda ha comunicato le cifre:

Conti Bonus= 754 euro lordi

PdR= 1288 euro lordi

A tal proposito riproponiamo la lettura di un vecchio articolo di M. Ruffa pubblicato nel 2017:

http://ilfoglio-bianco.blogspot.com/2017/05/premio-di-risultato-solo-un-incentivo.html?m=0

martedì 7 maggio 2019

Tavolo tecnico sul salario minimo al Ministero del lavoro: 9 euro lordi saranno il minimo salariale orario per tutti i contratti

Il sindacato unico è contrario! Ora Landini provi a spiegarlo a milioni di lavoratori

Al Tavolo tecnico convocato al Ministero del lavoro sono state presentate alcune modifiche sostanziali alla prima stesura del disegno di legge sul salario minimo per legge che, se approvate dal Parlamento, porterebbero i minimi salariali orari stabiliti nei contratti nazionali alla soglia dei 9 euro. Un avanzamento sostanziale per milioni di lavoratori di moltissime categorie, dalle cooperative sociali alla vigilanza, dal commercio alla ristorazione, dall’agricoltura agli alimentaristi, ecc.

Paradossale l’atteggiamento delle organizzazioni sindacali presenti. Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Cisal hanno prima provato a sostenere che un salario minimo legale scoraggerebbe la contrattazione e porterebbe più in basso i salari. Poi, di fronte all’evidenza che la proposta al tavolo è di un salario minimo tabellare superiore a quello di molti dei loro contratti, hanno dovuto ritirarsi in un imbarazzante balbettio.

Un avanzamento del salario minimo tabellare avrebbe un effetto propulsivo su decine e decine di contratti, costringendo tutti ad adeguarsi a livelli salariali superiori e favorendo l’azione sindacale che potrebbe rivendicare aumenti proporzionali anche per i livelli superiori. Si aprirebbe una stagione di lotte per giusti aumenti salariali che in Italia stiamo aspettando da anni.

La delegazione USB ha posto con forza il principio che l’introduzione del salario minimo non può essere una misura a costo zero, ma deve essere un provvedimento di redistribuzione delle ricchezze. Qualcuno prende e qualcuno dà e a dare questa volta devono essere quelli che per anni hanno visto crescere la loro fetta di risorse.

Nella legge, così come riformulata, è stato poi rafforzato il riferimento ai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, per spiazzare e mettere fuori legge le retribuzioni dei contratti pirata.

Resta ancora in discussione la parte sulla rappresentanza. Il testo presentato fa riferimento all’Accordo interconfederale del 2014, quello che ha fatto da apripista al Patto della fabbrica, anche se limitatamente ai criteri per calcolare la maggiore rappresentatività delle organizzazioni sindacali. USB ha ribadito che c’è bisogno di una legge sulla rappresentanza e che a scriverla non possono essere Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. Soprattutto va assicurata la certezza, per legge, che in tutti settori si proceda periodicamente alle elezioni RSU e che l’indizione delle elezioni non sia più una prerogativa riservata ad alcuni soggetti. Ma questa è una materia che va molto oltre il salario minimo ed andrà regolata con una normativa specifica, che aspettiamo da troppi anni.

Chissà se la legge sul salario minimo a 9 euro lordi tabellari si farà. Sapendo come sta il nostro paese è difficile essere ottimisti. Un dato però è acquisito: il sindacato unico è contro gli aumenti salariali ed ora ha il problema di spiegarlo a milioni di lavoratori!

sabato 4 maggio 2019

USB: sì al salario minimo a 9 euro, no al regime corporativo di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria

Lunedì 6 maggio Tavolo tecnico al Ministero del Lavoro

Il salario minimo a 9 euro può aiutare a rialzare i salari di tutti. Molti contratti di Cgil, Cisl e Uil infatti stanno sotto e sarebbero milioni i lavoratori che ne usufruirebbero. Attenzione a non regalare a Cgil, Cisl, Uil e Confindustria il monopolio dei diritti sindacali che appartengono a tutti i lavoratori.

Lunedì 6 maggio è nuovamente convocato il Tavolo tecnico al Ministero del lavoro sul disegno di legge sul salario minimo. Usb sarà presente al Tavolo per affermare due principi importanti:

Che una soglia di sbarramento alla caduta verso il basso dei salari si rende indispensabile, vista la contrattazione al ribasso di Cgil, Cisl e Uil e l’aggravamento di questa situazione che lascia presagire il Patto della Fabbrica
Che la legge sul salario minimo non può essere il grimaldello per dare riconoscimento formale all’Accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria siglato il 10 gennaio del 2014 che cancella il diritto di sciopero e consegna loro il monopolio dei diritti sindacali.
La cifra dei 9 euro lordi indicata nel disegno di legge della senatrice Catalfo, per quanto insufficiente (un voucher oggi vale 12 euro lordi e 10 netti l’ora), costituirebbe comunque un indubbio avanzamento per milioni di lavoratori. Ma questa cifra deve riferirsi chiaramente ai “minimi tabellari” dei contratti nazionali e non alla retribuzione complessiva, come erroneamente scritto nel ddl. Un punto sostanziale che, se non corretto, renderà inapplicabile il provvedimento.

I sindacati confederali non vogliono che si stabilisca una soglia neanche di 9 euro lordi, perché hanno ormai stretto un patto di ferro con Confindustria. Nonostante che molti dei loro contratti stabiliscano minimi molto al di sotto dei 9 euro lordi, continuano a sbandierare la contrattazione collettiva come toccasana contro il lavoro povero.

Con la proposta di legge del senatore del Pd Tommaso Nannicini, recentemente depositata in Senato, hanno chiarito la loro posizione: niente salario minimo e delega a loro per legge a stabilire i criteri della maggiore rappresentatività. Un passo molto pesante verso il ritorno al regime delle corporazioni.

https://www.usb.it/index.php?id=1132&tx_ttnews%5Btt_news%5D=109074&cHash=2b8b422c51&fbclid=IwAR1o-Esy-LcPP5WwxdTWK9fuzxw9Xp7GcSBnUBEqvk8HX9w2itM2_PQi8Ik