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mercoledì 28 febbraio 2018

Un accordo quadro ‘a trazione metalmeccanica’ per tutta l’industria.


Gli altri padroni ottengono quello che Federmeccanica ha già conquistato
Questa notte Cgil Cisl Uil e Confindustria hanno raggiunto un’ipotesi di accordo sugli indirizzi nella contrattazione dei settori industriali (qui per scaricare il testo in .pdf). Era da tempo che sindacati e padroni discutevano di questo. Nel 2014 Cgil Cisl Uil presentarono una loro piattaforma. Non ci fu nessun riscontro da parte di Confindustria fino a tutto il 2016. Tempo che Federmeccanica portasse a casa il peggior contratto nazionale dei metalmeccanici di sempre (il migliore, dal loro punto di vista) e la trattativa è stata ripresa, con l’obiettivo esplicito dei padroni di ottenere quello che Federmeccanica aveva già portato a casa. Così è partita la trattativa, su un testo vergognoso, presentato dai padroni. Un testo che fin dall’inizio è stato chiaro che rappresentasse in pieno i loro interessi. Un testo considerato inaccettabile e irricevibile, non solo da noi ma anche dai segretari delle principali categorie dell’industria. Persino la Fiom non era d’accordo che diventasse regola per tutti quell’impianto di regolazione salariale e di welfare che aveva firmato poco più di un anno fa, vendendolo ai lavoratori come un Ccnl ‘sperimentale’ (ed un contratto unitario riconquistato dopo tanto penare). Un testo su cui via via si è continuato a contrattare nonostante tutti in Cgil sapessero a cosa avrebbe portato. Nel tempo si è sistemato qualche passaggio, certo, e altri sono più o meno stati mascherati con qualche termine meno indigesto. La struttura però è rimasta quella presentata dai padroni sin dall’inizio, in particolare sui punti cruciali del salario, welfare e benefits, sul rapporto tra i livelli della contrattazione e sull’applicazione del Testo Unico sulla rappresentanza del 10 gennaio. Un errore clamoroso quello di trattare sul testo di Confindustria. Non abbiamo mai pensato che la piattaforma di Cgil Cisl Uil fosse positiva. Anzi. In ogni modo quella piattaforma è sparita e si è trattato solo sulle richieste di Confindustria, inseguendo ostinatamente un’unità sindacale deleteria (Cisl e Uil erano più o meno d’accordo sul testo da mesi).
C’era davvero bisogno di firmare ora un testo sulle regole contrattuali dell’industria? C’era bisogno di concordare un sistema salariale che lega ogni aumento dei salari nazionali all’IPCA, azzerando di fatto ogni ulteriore ruolo di regolazione salariale del Ccnl e condannando quindi il salario nazionale a perdere persino sull’inflazione complessiva (l’IPCA infatti è l’inflazione depurata dai costi energetici, quindi sempre e comunque inferiore a quella reale)? C’era bisogno quindi di tagliare le gambe in partenza ad ogni possibile battaglia di aumento generalizzato dei salari, che viene indicata spesso come necessità imprescindibile nei documenti programmatici e nei discorsi nei Direttivi nazionali? C’era bisogno di imbrigliare la contrattazione di secondo livello alla produttività (leggi aumento dei ritmi e dei carichi e peggioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza, nelle poche aziende in cui comunque si contratta a livello aziendale)? C’era bisogno di un accordo che integrasse il welfare aziendale dei metalmeccanici nella contrattazione del salario di tutt*, anche di quelle categorie che fino a oggi lo hanno respinto? C’era bisogno di un accordo che riproponesse le parti peggiori del Testo Unico sulla rappresentanza, chiedendone la piena applicazione dell’intero testo, compreso quindi quella sulla esigibilità dei Ccnl che pure fino a ora le categorie della Cgil hanno più o meno evitato negli accordi nazionali (leggi clausole di raffreddamento e sanzioni)? C’era bisogno di un accordo che indirizzasse ancora di più su sanità e previdenza integrativa, persino ipotizzando una futura defiscalizzazione di questi strumenti? Ce ne era bisogno?
No, affatto! A meno che non si volesse, a pochi giorni dalle elezioni, fare un regalo ai padroni e ribadire l’egemonia della loro idea di regolazione del salario, nel mezzo di una campagna elettorale in cui si sprecano le promesse su salario minimo e dintorni. A meno che non si volesse dimostrare ad ogni costo al nuovo Parlamento ed al nuovo incipiente governo (qualunque esso sia) che una co-gestione della crisi tra capitale e lavoro è possibile, anche contro i fatti e l’evidenza, e soprattutto contro gli interessi generali del lavoro.
Il Direttivo nazionale CGIL del 9 marzoverrà chiamato a dare il mandato alla segreteria per firmare l’accordo. Abbiamo continuamente chiesto in questi mesi nelle sedi opportune di convocare il Direttivo prima che la discussione precipitasse sulla firma, anche vista l’importanza per tutti (non solo per le categorie dell’industria) di un accordo di questo tipo. Ecco fatto. Il Direttivo deciderà su un accordo ormai bell’e fatto, pubblico e pubblicamente discusso. Un accordo che ovviamente, come il Testo Unico del 10 gennaio, peserà significativamente anche sul prossimo congresso CGIL, sulla sua discussione e forse sul suo esito.
Noi ovviamente voteremo contro. E faremo appello a tutte le compagne e i compagni, segretari di categoria e non, che in queste settimane si erano dichiarati contrari, ad essere coerenti con quelle dichiarazioni e fare altrettanto per scongiurare un’ulteriore capitolazione della Cgil. Perché questo accordo non è che il Ccnl dei metalmeccanici applicato a tutt*. Un vero regalo per i padroni dell’industria italiana.
Sindacatoaltracosa-OpposizioneCgil

martedì 27 febbraio 2018

Piaggio, piattaforma USB rinnovo contratto integrativo

Il 27 e 28 febbraio si svolgeranno le assemblee e dal 27 al 2 marzo le votazioni per la piattaforma di integrativo.
Tutti i lavoratori e le lavoratrici anche non iscritti possono partecipare alle assemblee e votare....

Piaggio & C. Stabilimento di Pontedera
Piattaforma per il rinnovo del Contratto Collettivo Integrativo Aziendale

Premessa

Negli anni scorsi si è avviato un processo di progressiva riduzione delle attività nello stabilimento di Pontedera dopo un investimento in India  e Vietnam (dipendenti 3612) da cui giungono veicoli, motori e parte rilevante della componentistica, gli ultimi veicoli lanciati sul mercato Liberty e Medley sono prodotti in Vietnam e venduti in Europa.
Oltre alla riduzione progressiva di personale abbiamo assistito ad una vera e propria “stagionalizzazione” della produzione all’interno dello stabilimento. Negli ultimi tre anni sono stati firmati numerosi accordi sindacali per l’attivazione dei contratti di solidarietà difensivi. Anche il reparto ricerca e sviluppo è stato interessato da processi di progressivo disinvestimento. Un campanello di allarme che non è possibile sottovalutare. A fronte di ciò solo una percentuale di part-time verticali sarà riassorbita all’interno dello stabilimento.

Nel corso dell'ultimo incontro con la direzione aziendale, il presidente Colaninno ha preannunciato un progetto di robotizzazione delle linee di montaggio, per il momento dello stabilimento di Pontedera.
Tale progetto, per dichiarazione esplicita dello stesso presidente, comporterà una drastica riduzione dei 2700 addetti, circa il 50%.

Nonostante l’accordo con la società Cinese Foton che prevederà la verniciatura e il montaggio di alcuni veicoli leggeri nello stabilimento di Pontedera la situazione non sembra sostanzialmente migliorata. Durante gli ultimi incontri sindacali, a fronte di un utile complessivo in crescita per il gruppo Piaggio, l’azienda non sembra disposta ad investire concretamente nel miglioramento delle condizioni lavorative degli operari e conferma la volontà di accrescere il processo di acquisto della componentistica nel sud est asiatico.

Nel 2018 in Aprilia terminerà la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali, nello specifico i contratti di solidarietà a Pontedera un anno dopo.  Cosa succederà a quella data è facilmente intuibile dalle stesse parole del presidente.

Parte generale

Stop alle vendite di veicoli prodotto in Asia per il mercato Europeo

Richiediamo che tutti i nuovi veicoli  per il mercato Europeo siano prodotti a Pontedera e una percentuale del 15 %  sulla componentistica che arriva dai Paesi Esteri.

Riduzione di orario per evitare licenziamenti a seguito della ristrutturazione

Dopo la riforma sugli ammortizzatori sociali del Governo Renzi e l’annuncio della Fabbrica 4.0, ( la robotizzazione degli impianti), già iniziata a Pontedera con l’ investimento sul nuovo impianto di Verniciatura e il progetto “ Centauro” sovvenzionato con soldi Pubblici dal MISE, REGIONE TOSCANA E COMUNE DI PONTEDERA, che potrebbe portare al taglio del 50% della forza lavoro richiediamo un riduzione oraria a 30 ore settimanali a parità di salario per salvaguardare l’occupazione e, considerato anche l’aumento delle malattie professionali negli ultimi anni, risolvere il problema dei carichi di lavoro sulle catene di montaggio
Preso atto che il nuovo sistema di produzione porterà ad un recupero di produttività e di utile netto da parte dell’impresa lo stesso potrà essere usato per pagare le 2 ore aggiuntive ai lavoratori e alle lavoratrici.

DIRITTI

Sanità integrativa

Ai lavoratori ed alle lavoratrici che, previo espressa rinuncia, dichiarino di non voler aderire a Metasalute verrà riconosciuto un importo pari a quando dall'azienda corrisposto annualmente a questo titolo.  Stesso trattamento per quanto riguarda i cosiddetti buoni in natura previsti dal contratto nazionale metalmeccanici.

Legge 104 e congedi parentali

Si richiede il mantenimento della situazione in essere per quanto riguarda l'utilizzo dei benefici connessi alle legge 104 ed alla legislazione sui congedi parentali per tutto quanto attiene al preavviso sulla fruizione degli stessi. Si richiede inoltre la possibilità di frazionare in ore, anche a gruppi di due ore, i permessi concessi a tale titolo.

Controlli a Distanza

Richiediamo su i controlli a distanza (impianti audiovisivi) il ripristino della LEGGE 20 maggio 1970,
N. 300 ( STATUTO DEI LAVORATORI) ART. 4 – IMPIANTI AUDIOVISI.

Salute e Sicurezza

Si richiede un piano d’ investimento per i reparti ancora sprovvisti dell’ impianto di raffrescamento.

Occupazione

Si richiede un percorso di stabilizzazione dei PTV e una percentuale del 15% sull’uso di contratti precari a Termine, Interinali e Stagisti.

Si richiede il mantenimento del bacino e il criterio d’anzianità per l’utilizzo di contratti a Termine, Interinali e Stagisti.

Si richiede il mantenimento dell’ ART 18 per tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato.

Inquadramento

Richiediamo un piano di corsi di Formazione proiettati a far crescere le professionalità di tutti i lavoratori con il raggiungimento del Livello di Inquadramento.

Lavori Usuranti

Si richiede su tutte le postazioni a ritmo vincolante non potrà superare l’80% di saturazione.

Si richiede un compenso per i lavori usuranti riconosciuti dalla legge e il riconoscimento da parte dell’azienda per una uscita anticipata dalla legge Fornero.


ORARI

Si richiede una rimodulazione degli orari di lavoro del periodo estivo per i lavoratori impiegati sul turno centrale e 2 turno.

 SALARIO

Premio di risultato
Nell'ambito della conferma dell'impianto contrattuale del premio  dell ‘integrativo del 2009,  si richiede una revisione degli indicatori e degli obbiettivi, togliendo la soglia di accesso.
Si richiede inoltre un aumento del valore punto e della quota fissa attualmente erogata come acconto.
Si richiede infine la possibilità dell'erogazione del Pdr in un'unica soluzione con la retribuzione del mese di giugno per ogni anno di vigenza contrattuale.
Consolidamento
Si richiede che parte degli obbiettivi raggiunti siano consolidati strutturalmente attraverso un effettivo riconoscimento economico o una loro fruizione come permessi retribuiti aggiuntivi.
Premio ferie
Richiediamo che al posto del premio ferie, venga corrisposta una Quartordicesima.
UNIONE SINDACALE DI BASE

domenica 25 febbraio 2018

Continua la lotta dei lavoratori Innse - ControLaCrisi.org

Tutti i giorni da più di un anno un gruppo di lavoratgori dell'Innse sono davanti ai cancelli. Da anni sono in vertenza con l'azienda per difendere il futuro della fabbrica e dei posti di lavoro. In mezzo c'è stato un accordo firmato dalla Fiom nazionale ma bocciato in assemblea dai lavoratori ("era un piano di dismissione e non di ripresa"), anni di mobilitazione per difendere produzione e macchinari, decine di cause in tribunale, denunce, articoli e dichiarazioni stampa diffamatori da parte dell'azienda e persino lettere di intimidazione a casa degli operai. Infine tre licenziamenti per rappresaglia. (....)

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Continua la lotta dei lavoratori Innse - ControLaCrisi.org

venerdì 23 febbraio 2018

giovedì 22 febbraio 2018

Si costituisce la USB alla Continental di Pisa



COSTITUZIONE USB CONTINENTAL


Comunichiamo a tutti i lavoratori che il 22 febbraio 2018 si è costituito anche alla Continental di Pisa il sindacato di base intercategoriale USB e che la comunicazione formale è stata resa ufficialmente alla Direzione Aziendale.

USB è un sindacato in cui sono centrali la democrazia e la partecipazione attiva di tutti/e. Le linee e le scelte sindacali si costruiscono in assemblea con le lavoratrici e i lavoratori e l'intento è quello di rivendicare il miglioramento delle condizioni di lavoro a partire dalle nostre esigenze tramite un'azione contrattuale propositiva ma - se necessario - radicale e coerente.

La Continental di Pisa, nonostante non abbia mai attraversato veri periodi di crisi, bensì solo momentanee e piccole decrescite dei volumi produttivi per il lancio di nuovi prodotti, a partire dal 2010 ha cominciato a pretendere sempre più flessibilità e arbitrio nell'organizzazione del lavoro e nella gestione dei lavoratori.

La Fiom-Cgil​, pressoché unico sindacato presente, spesso molto disponibile alle "necessità" dell'azienda, in questi anni non ha saputo intervenire efficacemente su molte questioni (mancato rinnovo del premio, ferie, preavvisi, carichi di lavoro e organizzazione del lavoro, pause) e da oltre due anni, ancora oggi, continua ad incontrarsi con l'azienda per una trattativa su pause e lavoratori interinali di cui non si conoscono i termini esatti e che ha la presunzione di portare avanti senza un coinvolgimento vero dei lavoratori.

In questo contesto, con il 72% di NO al referendum sul rinnovo del CCNL, i lavoratori Continental hanno cominciato ad esprimere molto chiaramente la loro insoddisfazione, sfiducia e protesta non solo nei confronti dei sindacati confederali per la firma sul Contratto Nazionale ma anche e soprattutto per un'azione sindacale di fabbrica poco chiara e non incisiva, purtroppo del tutto coerente con la scelta non conflittuale e subalterna al padronato portata avanti dai sindacati confederali a livello nazionale.

USB in Continental nasce certamente dall'esigenza di alcuni lavoratori di volgere lo sguardo fuori dalla FIOM e dalla confusione generata dalla crisi di valori sindacali che sta vivendo al suo interno la CGIL ma soprattutto nasce dalla volontà di una rottura netta con pratiche sindacali di questo tipo, tra l'altro auto referenziali e poco democratiche.

Siamo consapevoli che non sarà un percorso facile ma siamo pronti e decisi ad essere determinanti nelle scelte sindacali in azienda.

Pisa, 22 febbraio 2018
USB Continental

martedì 20 febbraio 2018

giovedì 15 febbraio 2018

La divisione di Continental potrebbe iniziare quest’anno, ma Schaeffler la pensa diversamente

"Potremmo assistere allo scioglimento di Continental AG a partire dalla fine di quest’anno. La rivista tedesca economica Manager Magazin scrive che Wolfgang Reitzle, presidente del Supervisory Board dell’azienda, prevede che la prima società separata verrà quotata in borsa nel 2018.' (....)

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http://www.pneusnews.it/2018/01/22/la-divisione-di-continental-potrebbe-iniziare-questanno-ma-schaeffler-la-pensa-diversamente/

mercoledì 14 febbraio 2018

CONTINENTAL: le assemblee coi lavoratori non possono essere un optional

Il 24 gennaio la Rsu e le segreterie FIOM e Fim hanno avuto un incontro con l'azienda presso l'unione industriali.
È assurdo e soprattutto molto grave che ancora non siano venuti a conferire coi lavoratori in assemblea per decidere tutti insieme come andare avanti.

lunedì 12 febbraio 2018

martedì 6 febbraio 2018

Germania, i metalmeccanici ottengono la settimana di 28 ore su base volontaria e aumenti di stipendio del 4,3%

L'intesa pilota è stata firmata nel Baden-Württemberg e potrebbe essere estesa ai 3,9 milioni di operai del Paese.

Una settimana di scioperi a singhiozzo è bastata per portare a casa il risultato (....)

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/06/germania-i-metalmeccanici-ottengono-la-settimana-di-28-ore-su-base-volontaria-e-aumenti-di-stipendio-del-43/4140166/

domenica 4 febbraio 2018

Comunicato M. Ruffa

Riceviamo e pubblichiamo:

Un paio di settimane fa ho rassegnato le dimissioni da tutti gli incarichi che avevo in Cgil e in FIOM, dal provinciale al nazionale, e poi ho dato disdetta della tessera sindacale.

Credo che la FIOM, soprattutto con la firma sull'ultimo contratto nazionale, abbia toccato il fondo per la svendita definitiva dei diritti dei lavoratori. E quello che fa a livello nazionale lo fa anche nelle fabbriche.

Ho lasciato a malincuore l'area di opposizione fatta di persone che tentano quotidianamente di contrastare la deriva della cgil e per questo le stimo, ma anche li era diventato difficile per me fare attività sindacale perché ogni rivendicazione nei confronti dell'azienda si traduceva inevitabilmente in inutile battaglia con la segreteria Fiom. Questo creava continuamente confusione e distoglieva l'attenzione dei lavoratori dagli obiettivi reali.

Non smetterò di dire la mia, anzi continuerò a farlo ancora più di prima e proverò a dar voce anche a tutti coloro che non intendono più permettere ad alcun sindacato di anteporre gli interessi delle aziende a quelli dei lavoratori.

Michela Ruffa