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mercoledì 29 marzo 2017

FERMARE LA TRATTATIVA DI SCAMBIO. L'OCCUPAZIONE SI MANTIENE DIFENDENDO LE PAUSE E RIDUCENDO I RITMI DI LAVORO

Nelle ultime assemblee i lavoratori hanno capito bene che nella trattativa in corso i volumi produttivi e i piani industriali sono solo la facciata. La sostanza è che stanno cercando il modo di far digerire ai lavoratori il ridimensionamento delle pause e l'aumento dei ritmi di lavoro.

Per questo, nelle assemblee, molti  hanno espresso chiaramente la loro contrarietà a una trattativa che è rivolta in definitiva a scambiare il cedimento sulle pause con qualche  “risultato” sull'occupazione.  Uno scambio che la maggioranza della RSU si  è però guardata bene dal mettere esplicitamente in discussione e in votazione, fingendo di aver già avuto dai lavoratori un “mandato” che  invece non esiste, e che le assemblee non hanno comunque certo confermato.

Questo scambio  è un controsenso e una vera presa in giro.

Non perche' non sia importante che sia assunto stabilmente chi fa il nostro stesso lavoro, ma al contrario perché  la logica dello scambio porta al risultato opposto. Infatti,  contrariamente a quello che azienda e maggioranza della RSU vogliono farci credere,  la riduzione delle pause  e l'aumento dei ritmi di lavoro  portano  automaticamente alla RIDUZIONE dell'occupazione.

Il conto é presto fatto: 20 minuti in meno al giorno di pausa per 600 operai significa 200 ore in più di produzione al giorno, ottenuta con le solite persone, pari a più di 7 ore di lavoro (8 meno le pause) di 28 operai, con il risultato, non appena il nuovo modo di lavorare sarà stabilito, di 28 “esuberi”!  Allo stesso modo, il 5 per cento di aumento dei ritmi di lavoro di 600 operai significherebbe fare la stessa produzione con 30 lavoratori in meno!

Allora, se non si difendono le pause e I ritmi di lavoro come si fa a dire che non ci saranno licenziamenti e che verranno assunti 20 interinali? 

Ricordiamoci che questa RSU ha accompagnato per anni la politica di riduzione del personale messa in atto dall'azienda con l'aumento dei carichi di lavoro, lo scivolo per l'uscita volontaria e i prepensionamenti: personale mai sostituito a reintegrare le linee.
Di questo passo, a fine anno verranno a proporre un altro "scivolino", altre uscite "volontarie", per poi aumentare ancora i carichi di lavoro per quelli che rimarranno!

Se ne può uscire in un solo modo, sostenendo con azioni di lotta appropriate:

- la difesa rigida delle pause e il rifiuto di ogni aumento dei carichi di lavoro
- l'assunzione dei lavoratori interinali, possibile  e necessaria anche per l'azienda una volta che non ottenga gli aumenti di produzione con lo stesso numero di lavoratori.

Per questo, a nostro avviso,  la RSU deve immediatamente interrompere la trattativa e tornare in assemblea a definire con I  lavoratori una piattaforma chiara su questi punti.

29  marzo 2017 

RSU Giada Garzella e Silvia Cini

lunedì 27 marzo 2017

Proposta di assemblee in Continental

Considerato che il Segretario generale provinciale ha fissato un incontro con il Direttore Marinai per il 21 aprile e si prevede di convocare le assemblee dopo l'incontro, il coordinatore unico Fontanelli ha proposto al resto della Rsu di indire nel frattempo altre assemblee di 1 ora, a partire da questa settimana, con il seguente o.d.g.: 
  1. Informativa sul Comitato Aziendale Europeo (CAE 2016).
  2. Informativa sulle attività degli RLS.
  3. Varie ed eventuali.
Rendiamo pubblica la risposta delle delegate Cini e Garzella alla proposta:

Da: Silvia Cini
Data: 24/mar/2017 14:14
Oggetto: Re: Assemblee informative CAE e RLS
A: RSU

Sulle assemblee non siamo per niente d'accordo su l'OdG che avete proposto perché per noi è assolutamente prioritario continuare la discussione sulle questioni rimaste aperte e non approfondite per ragioni di tempo alle ultime assemblee.
Se invece decidete di proseguire con l'OdG che avete indicato, sia chiaro che non ci sarà condivisione da parte nostra.

Saluti,
S. Cini, G. Garzella Rsu

giovedì 23 marzo 2017

Piombino. Lettera aperta a M.Landini

Coordinamento Articolo 1 – Camping CIG


Buongiorno Segretario.
Siamo i componenti di un coordinamento di lavoratori e cittadini che da due anni denunciano i comportamenti di Cevital,  Governo, Regione e di chi colpevolmente ne ha avallato le scelte, ne ha giustificato i ritardi, si è piegato a tutte le sue richieste: v. la Variante urbanistica Aferpi, la quale regala al nuovo padrone l’area naturalistica del Quagliodromo e un tracciato della strada 398 che passerà sotto le finestre delle famiglie del Cotone Poggetto. Lo hanno addirittura proclamato “Personaggio dell’Anno”, mentre i lavoratori erano (e sono!) costretti a vivere con gli ammortizzatori sociali, per chi ancora ne ha il diritto. Coordinamento che è stato tacciato delle peggiori colpe, dall’essere “gufi” al voler dividere i lavoratori, all’essere antisindacale (tra noi ci sono  attivisti sindacali da 45 anni).
Innanzi tutto vogliamo ringraziare te ed i tuoi colleghi delle altre organizzazioni sindacali per la presenza che garantirete allo sciopero del 24, nella convinzione che questo possa marcare una svolta; ma su questo torneremo in seguito. Scriviamo a te non perché ti riteniamo più o meno responsabile dei tuoi colleghi sindacalisti per quanto sta accadendo a Piombino, ma per  una affermazione che facesti dal palco l’ultima volta che passasti da Piombino, il 2 dicembre 2015, ti ricordi? Tu affermasti “Se siamo ancora a discutere di un accordo firmato sei mesi fa da tutti, siamo di fronte a una truffa nei confronti del territorio, del sindacato ma anche delle istituzioni”.
Oggi tocca a te dare la risposta: È UNA TRUFFA O NO? Cosa ci aspetta come lavoratori e cittadini di Piombino e della Val di Cornia? I nostri giovani (e non solo loro) devono emigrare tutti per contare su un lavoro dignitoso e stabile? Dovremo campare di ammortizzatori sociali, privati della nostra dignità di produttori dopo 20, 30, 50 anni di lavoro? E coloro che non possono contare neanche sugli ammortizzatori sociali (artigiani, commercianti, lavoratori dell’indotto e dei servizi)? O dovremo aspettare che qualche squalo con la qualifica di “imprenditore” si presenti con progetti più o meno sensati per arraffare qualche milione di sovvenzioni statali e poi sparire nel nulla (emigrato pure lui, ma di lusso…)?
Dicesti anche  ” è finito il tempo delle chiacchiere e servono atti molto concreti  e le eventuali  manifestazioni dovranno tenersi sotto palazzo Chigi.” Cosa intende fare il sindacato? Sei d’accordo che il Governo deve annullare il contratto di vendita a Cevital? Sei d’accordo che l’eventuale vendita a qualcuno tipo Jindal rappresenterebbe la morte per la siderurgia piombinese? Sei d’accordo che il Governo deve riprendere in mano la fabbrica siderurgica di Piombino e garantire la continuità produttiva, anche facendo investimenti che garantiscano la competitività e lo sviluppo di una siderurgia più compatibile con l’ambiente? Sei d’accordo che è indispensabile la predisposizione di un piano di sviluppo che assieme alla siderurgia garantisca altre fonti occupazionali e che il Governo se ne deve rendere attore? Sei d’accordo che è indispensabile l’avvio dei processi di bonifica e di smobilizzo delle strutture inutilizzate come fonte immediata di lavoro per i disoccupati? Sei d’accordo che il giorno dell’incontro di Rebrab con il ministro Calenda è necessario che ci sia una forte presenza di lavoratori e di cittadini sotto il Ministero?
Queste sono le principali domande che ti poniamo, per le quali gradiremmo che tu dessi una risposta pubblica nel tuo intervento.  Aggiungiamo, in sintesi, i nostri inscindibili obbiettivi: bonifiche, acciaio pulito, diversificazione, diritti, lavoro.
Ci farebbe molto piacere se, durante la tua permanenza in Piombino, (o anche in un altro momento, se lo ritieni), una nostra delegazione potesse incontrarti per valutare come sia possibile dare alla vertenza di Piombino una risonanza nazionale.
Ti ringraziamo per l’attenzione che vorrai dedicare alla nostra lettera.
21 marzo 2017

martedì 21 marzo 2017

In evidenza il commento di un lavoratore

Indagate per favore su tutte ste nuove timbratrici dentro i reparti: ora non c'è n'è più una per reparto, ma una per postazione! Si stanno preparando alle pause cronometrate. Occhio.

http://ilfoglio-bianco.blogspot.it/2017/03/i-lavoratori-della-continental.html?m=1

giovedì 16 marzo 2017

Siamo tutt@ con gli operai della INNSE. La FIOM non li lasci soli!


Appello di solidarietà dei delegat@ metalmeccanici

Per adesioni: per.innse@gmail.com.
Noi tutt@ ricordiamo il 4 agosto del 2009, quando, dopo 14 mesi di lotta (scioperi, autogestione della produzione e un lunghissimo presidio ai cancelli), alla INNSE di Milano quattro operai e un funzionario FIOM salirono su un carroponte, a 12 metri di altezza, rimanendo lì per oltre una settimana, fino a quando non ebbero garanzia che la fabbrica non avrebbe chiuso. Quella lotta, che si concluse con il passaggio di proprietà nelle mani del gruppo Camozzi e la riassunzione di tutti gli operai, divenne simbolo di tutte le crisi e le ristrutturazioni in corso. Fu seguita da tutto il paese e diede coraggio a tutti, dimostrando che la lotta paga, anche quando la situzione sembra disperata.
In questi anni però le promesse di Camozzi non sono state mantenute. Nel 2009, dopo la lotta sul carroponte, Camozzi ha avuto il terreno su cui sorge la fabbrica per uno scambio di aree d’uso tra comune di Milano e Aedes (società proprietaria dell’intera area) al prezzo di un euro, praticamente regalata, alla chiara condizione che l’area, altrimenti trasformabile in verde e a giardini pubblici, dovesse essere destinata allo sviluppo industriale, all’aumento di mano d’opera e di posti di lavoro, all’incremento degli organici e degli addetti alla produzione dell’INNSE. Da quando ha acquisito la INNSE, però, la nuova proprietà non ha mai fatto un investimento né sul macchinario ne’ tanto meno sulla proprietà immobiliare e oggi il capannone sembra un’area industriale dismessa, pronta a trasformarsi nell’ennesima speculazione urbanistica e edilizia della città. Il Comune di Milano ha fatto più o meno finta di niente, lasciando che l’accordo del 2009, di cui all’epoca si fece promotore, venisse nei fatti stravolto e l’azienda scaricasse sui lavoratori il fatto di non aver mai prodotto un piano industriale credibile.
Da mesi, anche a riflettori spenti, gli operai sono di nuovo in lotta per difendere il proprio posto di lavoro. Dalla scorsa settimana sono in sciopero e presidio di fronte ai cancelli contro i licenziamenti di quattro tra i principali protagonisti di questa lunga resistenza. Stavolta però non hanno il sostegno della FIOM, nonostante l’arroganza della azienda, che ha persino inviato lettere di contestazione per assenza ingiustificata ai lavoratori in sciopero.
La FIOM è più o meno assente dalla vertenza da quando i lavoratori hanno bocciato in assemblea un accordo firmato al MISE dalla stessa organizzazione sindacale. Un accordo a cui i lavoratori giustamente non hanno creduto, perché implicava la messa in mobilità di una parte di loro in cambio di altre promesse da parte dell’azienda. Gli operai della INNSE sono ancora tutti iscritti alla FIOM. Aver bocciato un accordo firmato dalla FIOM non può essere una ragione valida per il totale disimpegno della organizzazione nella vertenza.
Esprimiamo per questo piena e totale solidarietà ai lavoratori della INNSE, e facciamo appello al tempo stesso alla FIOM affinchè intervenga accanto a loro in questa loro giusta e sacrosanta battaglia! Per noi i lavoratori della INNSE sono ancora un esempio di determinazione e coraggio. La FIOM non deve lasciarli soli.
Giorgio Mauro  RSU FIOM Same – Treviglio
Andrea Paderno  RSU FIOM Same – Treviglio
Matteo Carioli  RSU FIOM Same – Treviglio
Matteo Barbaro  RSU FIOM Same – Treviglio
Gianfranco Cannone  RSU FIOM Same – Treviglio
Roberto Rivoltella  RSU FIOM Same – Treviglio
Gianluca Paris  RSU FIOM Same – Treviglio
Alfonso De Martino  RSU FIOM Same – Treviglio
Jury Guerini  RSU FIOM Same – Treviglio
Alberto Vitali  RSU FIOM Same – Treviglio
Marco Fontanella  RSU FIOM Same – Treviglio
Franco Ruggeri  RSU FIOM Same – Treviglio
Luca Carlessi  RSU FIOM Same – Treviglio
Massimiliano Finardi  RSU FIOM Same – Treviglio
Massimo Mandelli  RSU FIOM Same – Treviglio
Rocco Vizzone  RSU FIOM Same – Treviglio
Daniele Gatti RSU FIOM Same – Treviglio
Matteo Parlati RSA FIOM Ferrari Maranello
Paolo Ventrella RSA FIOM Ferrari Maranello
Pasquale Marano RSA FIOM Ferrari Maranello
Elvis Fischetti RSA FIOM Ferrari Maranello
Sauro Palazzi RSA FIOM Ferrari Maranello
Gennaro Candolfi RSA FIOM Ferrari Maranello
Silvano Merighi RSA FIOM Ferrari Maranello
Augusto Ghinelli RSA FIOM Ferrari Maranello
Giuseppe Faillace RSU FIOM Motovario – Modena
Giuseppe Imparato RSU FIOM Motovario – Modena
Ciro Palmieri RSU FIOM Motovario – Modena
Serafino Biondo RSU FIOM Fincantieri – Palermo
Edgar Banja RSU FIOM Danieli – Udine
Michela Ruffa, FIOM Continental – Pisa
Giada Garzella, RSU FIOM Continental – Pisa
Silvia Cini RSU FIOM Continental – Pisa
Giuseppe Corrado RSU FIOM Ceva – Pisa
Adriana Tecce  RSU FIOM Piaggio – Pisa
Massimo Cappellini RSU FIOM Piaggio – Pisa
Guido Bedini RSU FIOM Piaggio – Pisa
Emanuele Natali RSU FIOM Piaggio – Pisa
Alessandro Rosito RSU FIOM Piaggio – Pisa
Stefano Bonchio RSU FIOM Piaggio – Pisa
Giorgio Guezze RSU FIOM Piaggio – Pisa
Massimiliano Malventi RSU FIOM Piaggio – Pisa
Francesco Giuntoli RSU FIOM Piaggio – Pisa
Maria Labriola RSA FIOM FCA Melfi
Antonio Lamorte RSA FIOM FCA Melfi
Principio Di Nanni RSA FIOM FCA Melfi
Antonio Langone RSA FIOM FCA Melfi
Antonio Gravinese RSA FIOM FCA Melfi
Maco Pignatelli RSA FIOM FCA Melfi
Pasquale Loiacono RSA FIOM FCA Mirafiori
Nunzio Quarta RSA FIOM Magneti Marelli – Corbetta
Domenico Loffredo FIOM Pomigliano
Vincenzo Chianese RSU ERGOM Pomigliano
Matteo Moretti RSU FIOM GKN – Firenze
Michele Di Paola RSU FIOM GKN – Firenze
Mauro Sassi RSU FIOM GKN – Firenze
Luciano Morelli RSU FIOM GKN – Firenze
Giuseppe Iapicca RSU FIOM GKN – Firenze
Massimo Barbetti RSU FIOM GKN – Firenze
Mustapha Agrabi RSU FIOM Marcegaglia Lomagna
Renato Pomari RSU FIOM IBM
Gabriele Severi RSU FIOM Marcegaglia – Forlì
Batani Franco RSU FIOM Marcegaglia – Forlì
Maurizio Aprea Marcegaglia – Forlì
Gianplacido Ottaviano RSU FIOM Bonfiglioli
Giuseppe Principato RSU FIOM Bonfiglioli
Giuseppe Violante RSA FIOM Maserati – Modena
Gaetano Nicotera RSU FIOM Crown – Modena
Luca D’Angelo RSU FIOM T.Erre – Modena
Luca Paltrinieri RSU FIOM Netscout – Modena
Matteo Marastoni RSU FIOM Netscout – Modena
Sebastiano Leotta RSU FIOM N&W Global Vending (Necta) – Bergamo
Fausto Alborghetti RSU FIOM Brembo – Bergamo
Angelo Gabriele Trovenzi RSU FIOM Corali – Bergamo
Linda Marinoni RSU FIOM Mollificio Sant’Ambrogio – Bergamo
Lino Gatti RSU FIOM IMP Pasotti Pompiano – Brescia
Giuseppe Gomini RSU FIOM Ducati
Lucio Teperino RSU FIOM Annovi Reverberi – Modena
Paola Mozzicato  RSU FIOM Annovi Reverberi – Modena
Ben Nekissa Mahrez RSU FIOM Smeltiflex – Modena
Carlo Sassoli RSU FIOM Ima – Bologna
Gianluca Sita RSU FIOM Ima – Bologna
Davide Bacchelli RSU FIOM Ima – Bologna
Roberta Sarego RSU FIOM Motori Minarelli
Nadejda Auzeac RSU FIOM Motori Minarelli
Francesco Doro FIOM Padova
Massimo Giura RSU fin all – Padova
Stefano D’Intinosante RSU Somec – Treviso
Stefano Fontana Fincantieri Marghera
Carlo Velletri RSU FIOM Guidolin – Padova
Carlo Iozzi RSU FIOM Perini – Lucca
Davide Ledda – RSU FIOM CFT S.P.A. Parma
Mattia Badini – RSU FIOM Tecnogas S.p.A Parma
Paolo Ziliotti – RSU FIOM Tecnogas Parma
Matteo Salemme – RSU FIOM Crown Imballaggi Italia Parma
Giovanni Colletta RSU FIOM gsm Modena
Andrea Morisco Rsu FIOM Dema Somma Vesuviana
Peppe Iannaccone Rsu FIOM Avio Pomigliano d’Arco
Piera Conte RSU FIOM Tagliavini Parma
Luigi Sorge Fiom FCA Cassino
Roberto Bonasegale RSU FIOM BCS Abbiategrasso
Diego Sabelli Rsu Elettronica Spa Roma
Per adesioni: per.innse@gmail.com


https://sindacatounaltracosa.org/2017/03/15/siamo-tutt-con-gli-operai-della-innse-la-fiom-non-li-lasci-soli/

giovedì 9 marzo 2017

INNSE: Solidarietà agli operai licenziati

Il nostro appoggio alla lotta della storica fabbrica metalmeccanica di Milano-Lambrate
Solidarietà agli operai licenziati all’INNSE di Milano-Lambrate.
I gravissimi fatti avvenuti all’INNSE, storica fabbrica metalmeccanica di Milano-Lambrate, con i licenziamenti dei tre operai Enzo Acerenza, Dario Comotti, Massimo Merlo e della impiegata Pagani Anna, avvenuti con raccomandata, nella giornata di sabato 4 marzo 2017 costituiscono l’ennesimo esempio del vergognoso tentativo di ridurre a schiavi alcuni eroici rappresentanti della classe operaia e rappresentano l’imbarbarimento della lotta sindacale, troppo frequente nelle cronache di questi ultimi anni.
Nel 2009 i tre operai licenziati con tutti i lavoratori della Innse, hanno occupato per un anno lo stabilimento di via Rubattino, evitandone la chiusura dopo essere saliti per una settimana su un carro-ponte all’altezza di 40 metri da terra per ottenere la riassunzione di tutti i 50 dipendenti.
Recentemente la r.s.u. con tutti gli operai e impiegati, hanno denunciato la grave crisi provocata dal gruppo Camozzi, che all’epoca aveva rilevato lo stabilimento. Il Comune di Milano aveva concesso 40 mila metri quadrati di terreno attorno allo stabilimento, al valore simbolico di un euro, a condizione che fosse rilanciata la produzione. Il rilancio dell’INNSE di Lambrate non è mai avvenuto. I dipendenti che nel 2009 erano 50 sono diventati oggi 27.
Oggi i dipendenti dovrebbero accettare il piano industriale imposto da Camozzi (che di fatto prevede la liquidazione dello stabilimento), piano industriale condiviso dalla Fiom nazionale e provinciale  ma respinto con un referendum votato all’unanimità da tutti i lavoratori. Gli operai, anche quelli in cassa integrazione, hanno difeso strenuamente il diritto di fare assemblee giornaliere in fabbrica, contro l’opposizione dell’azienda. Dal 1° marzo è finita la cassa integrazione e tutti gli operai sono tornati a lavorare, ma non si sa con quali prospettive. Gli sviluppi imprevedibili della situazione sono sfociati nei fatti attuali.
Sabato 4 marzo Enzo Acerenza, Dario Comotti, Massimo Merlo e Anna Pagani hanno ricevuto la lettera di licenziamento immediato. Il provvedimento preso dal padrone è un pretesto adottato per tentare di eliminare il dissenso nella fabbrica. L’INNSE ha cercato di ottenere con quattro licenziamenti ingiustificati e ignominiosi dei tre capi della resistenza operaia e dell’impiegata, quello che non era riuscita ad ottenere in dieci anni di ostinata negazione dei diritti e di reazione padronale rabbiosa nei confronti delle giuste rivendicazioni, delle plausibili ragioni e della lotta degli operai di una fabbrica diventata famosa.
Per questo, “Il sindacato è un’altra cosa-opposizione Cgil” – biasimando apertamente il fatto che la Fiom, alla quale sono iscritti tutti i dipendenti della fabbrica, non sta tutelandoli come dovrebbe – dà totale solidarietà ed appoggio ai licenziati e a tutti gli operai dell’INNSE di Milano.


Il sindacato è un’altra cosa-OpposizioneCgil 


https://sindacatounaltracosa.org/2017/03/06/innse-solidarieta-agli-operai-licenziati/


mercoledì 8 marzo 2017

Lotto marzo in Piaggio e Continental

L'8 Marzo di due delegate FIOM

Nelle due più grandi fabbriche della Provincia di Pisa, Piaggio e Continental, le lotte sindacali  hanno prodotto un gruppo di delegati che da molti anni riscuotono la fiducia dei lavoratori e che oggi aderiscono alla corrente di minoranza della CGIL, "Il sindacato e` un'altra cosa".Di loro, quattro sono donne, e sono le sole delegate FIOM in queste due fabbriche.
Non c'è bisogno di ricordare quanti sacrifici in più siano richiesti a una donna per svolgere questa attività.  Anche per questo si potrebbe pensare che gli organi dirigenti della FIOM abbiano il massimo interesse al riconoscimento del loro lavoro, ma non è precisamente così.
Il fatto è che queste delegate stanno dalla parte dei lavoratori, sempre. Anche quando nelle assemblee vengono contestati i dirigenti sindacali, quando i lavoratori rivendicano il diritto di decidere sulle proprie vertenze, quando dicono NO al Contratto Nazionale, come hanno fatto in grande maggioranza sia alla Piaggio che alla Continental. 
Così succede che qualche giorno fa a due di loro, Adriana Tecce e Giada Garzella, siano arrivati degli avvisi di procedimenti disciplinari in corso nella CGIL nei loro confronti: il Segretario provinciale Comparini e quelle regionale Braccini le hanno denunciate per "offese" nei loro confronti nel corso di assemblee alla Piaggio e alla Continental. 
Con loro è stato anche denunciato  un lavoratore Piaggio iscritto alla FIOM.
Ora, come può la CGIL scioperare sulla condizione delle donne e contemporaneamente mettere sotto processo due delegate metalmeccaniche su quattro nelle maggiori fabbriche della provincia?
Colpevoli, in sostanza, solo di non essere d'accordo con i Segretari Comparini e Braccini, e di averlo manifestato insieme a tanti altri lavoratori? Sarebbe bene, forse, che certi dirigenti si rendessero conto meglio del significato delle loro azioni.

"Il Sindacato è un'altra cosa" in FIOM-CGIL Pisa

venerdì 3 marzo 2017

I lavoratori della Continental diventano parte attiva nelle assemblee

Anche durante l'assemblea di ieri notte a Fauglia 25 Lavoratori hanno chiesto di inserire la dicitura "telecamere ESTERNE" nella bozza di accordo presentata dalla Rsu.
Il documento con la modifica è stato sottoposto al voto per alzata di mano ed approvato dall'assemblea.

giovedì 2 marzo 2017

I Lavoratori Continental danno lezione di Sindacato alla Rsu e al Segretario

Durante l'assemblea del pomeriggio a S. Piero i lavoratori presenti, una quarantina, hanno tutti respinto la bozza di accordo sulle telecamere proposta dalla Rsu e si sono invece resi disponibili ad approvare, con votazione per alzata di mano, la bozza modificata con la specifica dicitura "telecamere ESTERNE".  La mozione è passata con approvazione quasi all'unanimità!

Complessivamente le assemblee stanno confermando il rifiuto da parte dei lavoratori per una trattativa di "scambio".

mercoledì 1 marzo 2017

CONTI BONUS

È stata comunicata la cifra che sarà erogata in tutte le sedi Continental, a titolo di CONTI Bonus, a partire da aprile 2017.

Tale cifra è 1056 euro per la prima fascia di paesi e 528 euro per la seconda fascia.
La nostra fascia di riferimento dovrebbe essere come è sempre stata la prima.